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Finali

Come si studiano i finali? Una domanda classica…

Esistono almeno due metodi didattici.

1) Metodo standard.

Consiste nello studio sistematico, tramite manuali più o meno moderni. Il mio preferito è l’Averbakh, ma ovviamente anche autori come Keres conservano il loro fascino. Un’esempio ben fatto è questo compendio, digitalizzato dall’amico Istruttore Pietro Conti: 😯 Compendio sui finali-Conti (971)
Nel mio inventario (Area Ricerche), potete leggere i titoli di vari altri testi o CD.
2) Metodo statistico

Se osserviamo la frequenza con cui si presentano i vari tipi di finali ad un giocatore da torneo (Chessbase aiuta tantissimo, in questa ricerca), possiamo notare che i finali di Torre sono al primo posto, seguiti dai finali di Pedone (attenzione, però: spesso tutti i finali si riducono a finali di soli pedoni!), da quelli di Alfiere, poi di Donna ed ultimi i finali di Cavallo. Logica deduzione è che occorre studiare almeno i finali di Torre. Ma come? Qui puoi leggere il programma di un corso fatto da me in 2 circoli ed a Scuola: 😯 CORSO FINALI PEDONE-TORRE (2035) In particolare, è da osservare il metodo didattico, essenzialmente pratico e non solo teorico come lo studio di un libro.
Alla fine del corso, è utile dare appunti per un ripasso: 😯 Piccola guida finali Torre+P vs T (1882).
Riprenderemo il discorso con altri esempi.

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