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Quiz giornaliero

1. Strategia casa scura

1. STRATEGIA SU CASA SCURA
Maestro S. Branca

Con uno stile asciutto ed essenziale, come il suo gioco a tavolino, il Maestro Branca commenta per noi la partita:
Kortschnoj,Viktor (2670) – Karpov,Anatoly (2540) [A30]
Alekhine Memorial Moscow (14), 13.12.1971

Per salvare il video:


19 Commenti a “1. Strategia casa scura”

  • AntonelloMontanaro says:

    Ho guardato con molto interesse il video e mi ha colpito il fatto che Karpov si definisce un giocatore da “case scure”. Da appassionato ho guardato molte sue partite e a me è sembrato che fosse più un giocatore da “case chiare”. Infatti lui è stato un grande Ovest-Indianista (diagonale a8-h1, case e4 e d5), di Caro-Kann e così via. Mi aspetterei che un giocatore di “case scure” giochi la Siciliana o l’Est-Indiana, ma Karpov la prima l’ha giocata in gioventù a volte, mentre la seconda praticamente mai. Anzi è stato un mattatore di Est-Indianisti (solo Kasparov gli ha resistito con l’Est-Indiana) e da bianco in questa difesa c’è molta strategia su “case chiare”. Per curiosità volevo quindi chiedere al Maestro Branca se Karpov avesse detto qualcos’altro in più a tal riguardo. Ovviamente sono interessato anche al pensiero del Maestro Tarascio, se avesse da aggiungere qualcosa, su quanto da me espresso.

    Cordiali saluti

  • Giuseppe Tarascio says:

    Innanzitutto, ti ringrazio per l’intervento molto interessante. Non ti conosco, ma ti “assegno” ad occhio almeno il titolo di Candidato Maestro 😆 😆
    Pertanto, in segno di rispetto per la tua cultura scacchistica, non posso rispondere “al volo”, ma devo documentarmi meglio, prima di esprimere un parere dignitoso.
    Time out

  • Giuseppe Tarascio says:

    Primi risultati della mia ricerca.
    1) Innanzitutto, ho controllato il vecchio “My best games” del 1978 di Karpov (nel 1997 ha scritto “My 300 best games”). Ovviamente, commenta questa partita (era “recente”) e fa analisi molto approfondite. Copio il commento di pag.128, quando critica 15.Ce5? del Bianco (secondo Karpov, era necessaria 15.Dd2):”When playing 15.Ce5 White did not seriously expect his opponent to consider giving up his beautiful Bishop for the Knight! But there is no rule without an exception! Once in a while there are very paradoxical things in chess”. In un successivo commento dice che questa partita “was unusual and complicated” ma mi fermo qui.
    2) La seconda osservazione è sulla Difesa Ovest-Indiana quale apertura con “strategia su casa chiara”. Questa era l’opinione di Nimzowitsch (cfr. suoi commenti alla Bernstein-Nimzowitsch, S. Pietroburgo 1914 che inizia 1.d4 Cf6 2. Cf3 e6 3.c4 b6 e Aaron mise un punto esclamativo su b6!). MA OGGI, dopo gli anni ’80, l’interpretazione della Ovest-Indiana non è più quella di Nimzo (lotta contro la casa chiara e4). Ad esempio (cfr. Wells Peter-Chess Explained The Queens Indian(2006) la variante con …Aa6!? del Nero ha cambiato drasticamente la logica iniziale: Kasparov, Anand, Topalov, Karpov, Kramnik, Gelfand, Leko hanno cambiato faccia a questa apertura.
    3) Caro Kan. Anche su questa ho perplessità, nella catalogazione. Basti pensare all’Attacco Panov, in cui il Nero esegue una strategia su casa scura tipo Gruenfeld (Cc6/Ag4) contro il pedone bianco isolato in d4.

  • Silvano Branca says:

    Antonello buongiorno.

    Ricordo che il mio incontro con Karpov avvenne nel 1989 e la partita in questione è del 1971. In quell’incontro mi avvalsi ovviamente di un traduttore non conoscendo la lingua russa. Probabilmente Karpov si riferiva al passato, magari una vecchia strategia scacchistica, non so. Comunque ricordo che Karpov ha quasi sempre utilizzato la Nimzo-Indiana e in passato, vedi i primi 2 match con Kasparov, la siciliana Taimanov prima di passare alla Caro-Kann. Probabilmente col tempo si è orientato verso uno stile diverso. E come dice il maestro Tarascio la Caro-Kann che giocò spesso nel suo match del 1996 contro Kamsky puntava a mettere sotto assedio il punto d4. Evidentemente per adattarsi alle nuove concezioni scacchistiche anche e soprattutto un campione come lui ha dovuto adattare il suo stile.

  • AntonelloMontanaro says:

    Grazie per le cortesi risposte! Sì, sono un appassionato CM. Forse sono stato un po’ troppo netto nell’esprimermi, visto che mi era sembrata netta l’affermazione di un campione come Karpov di essere un giocatore che si basa su strategia su “case scure”, cioè detto da uno che ha brillato in ogni fase dell’arte scacchistica. Credo che se fossero esistite che “case verdi” avrebbe brillato pure lì!!!

    Rinnovo i miei più cordiali saluti.

  • Silvano Branca says:

    Caro Antonello, è sempre un piacere leggere le osservazioni attente e precise di giocatori come te. Aiutano a produrre e poi a presentare, almeno per quel che mi riguarda, video sempre migliori. Sono perfettamente d’accordo sulla tua affermazione delle “case verdi”.

    Saluti anche a te.

  • AntonelloMontanaro says:

    Cari Maestri, ho riflettuto molto sulle parole di Karpov e sulla nostra discussione e quindi mi sono messo a riguardare partite del nostro grande Anatoly. Credo che il mio primo intervento io abbia portato il discorso sul binario sbagliato perchè ho parlato di strategia di colore delle case in fase di apertura, ma ora penso (qui credo di scoprire l’acqua calda!) che Karpov si riferisse alla fase di mediogioco quando si definì un giocatore da “case scure”. Infatti, con la pulce nell’orecchio, ho notato una certa tendenza del fuoriclasse russo a giocare per le “case scure”. Adesso non ho più dubbi!

    Bye Bye 🙂 🙂 🙂

  • Silvano Branca says:

    Caro Antonello,
    mi fa enormemente piacere che tu abbia studiato le partite di Karpov e soprattutto COMPRESO cosa intendeva dire con strategia delle case scure. In effetti non sono stato molto chiaro. Dovevo aggiungere “nel centro partita”. Vista la tua passione per gli scacchi, che nonostante tutto considero il più bel gioco del mondo, studia le partite di Fischer. Nell’intervista che mi aveva rilasciato, Karpov affermava che Fischer aveva una tendenza a giocare per la conquista delle case chiare. Recentemente ho seguito il torneo FIDE Grand Prix di Baku. Devo dire che osservando molte partite e seguendo le analisi del dopo partita non vedo niente di eccezionale negli scacchi e negli scacchisti moderni. Ho sempre quel senso di “incompiuto”, come se mancasse qualcosa nello stile di gioco di questi giovani campioni. Forse è una mia impressione o forse no, ma l’idea è che contro un Botvinnik, un Tal (al massimo della forma) o Fischer e Karpov, questi giocatori non avrebbero avuto speranza. Mi sembra di vedere giocare 2 programmi scacchistici e quello che fa l’ultimo errore vince. Molta tattica ma poche idee strategiche. Concludo mandandoti(vi) un link interessante: http://www.youtube.com/watch?v=utXxc_54dcA
    Si tratta della partira vinta da Karpov contro Kasparov al torneo di Belfort del 1988. Osserva soprattutto la catena di Pedoni bianca e l’Alfiere in g7 del Nero. Potrei arrivare a dire che Karpov è sempre stato più forte di Kasparov. Infatti anche Kasparov dice che non sarebbe MAI diventato Kasparov senza l’esistenza di Karpov. Mentre non è vero il contrario.
    Ciao
    Silvano

  • madame x says:

    Il concetto di strategia su casa chiara / casa scura mi ha affascinato sin da quando l’ho visto spiegato in una videolezione free del maestro Tarascio.
    Ho pensato che fosse questa una delle competenze che fanno la differenza tra un giocatore mediocre e uno che ne capisce qualcosa di scacchi,perciò ho cercato di approfondire e comprendere bene di cosa si tratta.
    Dalle spiegazioni sembra tutto molto semplice ma in realtà non è così,infatti in pochissimi mi hanno saputo fare degli esempi concreti e, quando ad un mini corso scacchistico ho chiesto che venisse spiegato bene il concetto di
    strategia su casa chiara /casa scura”, sono stata liquidata frettolosamente e mi son dovuta tenere i miei dubbi.
    Volevo quindi approfittare della vostra interessante discussione per chiedere una cosa che non ho ben capito:
    la fase di apertura è strettamente collegata al mediogioco quindi, i “temi” e le strategie del mediogioco sono consequenziali alla apertura adottata.
    Se non ho capito male,è però possibile adottare un’apertura con strategia su casa chiara e nel mediogioco adottare una strategia su casa scura? Questo dipende dal gioco e dallo sviluppo dei pezzi del nostro avversario?
    Scusate la domanda da principiante, ma sono dell’idea che è sempre meglio chiedere se si hanno dubbi piuttosto di far finta di aver capito tutto.
    Grazie

  • Giuseppe Tarascio says:

    Il Maestro Branca non conosce “madame x” e quindi è meglio che gliela presenti: è una giocatrice italiana “in crescita”. Proprio ieri, mi ha mandato il database coi primi 5 turni dell’ultimo torneo disputato: aveva un ottimo 4,5/5. Dunque, è una categoria nazionale con ottime possibilità di arrivare al titolo magistrale.
    Ciò premesso, partirei proprio da quel database: col Nero, su tre partite, ha iniziato sempre con 1…e6 seguita da 2…d5 e/o 2…f5(strategia su casa chiara). E’ stata una idea concordata fra noi, in quanto le avevo fornito in precedenza due repertori, basati su Dutch Stonewall e Difesa Francese. Due osservazioni importanti:
    – in una partita, l’avversario aveva aperto 1.b3 2.Ab2, “attaccando le case scure! Ma madame x ha proseguito tranquillamente con 1…e6 2…f5 3…d5
    – contro la Francese, il Bianco ha giocato Ag5xCf6. Mi sarei aspettato la ricattura con …gxf6, virando su una strategia su casa scura (è vero che il Nero ha danneggiato la struttura pedonale del proprio arrocco con f7/f6/e6 ma ha CONTROLLO sulla casa scura e5. Invece, madame x ha ricatturato con l’Ae7, finendo per pattare contro un seconda nazionale. Peccato
    Cosa voglio dire?
    a) nel primo caso, affidarsi alla strategia su casa chiara le ha consentito una self-confidence sul mediogioco; contro 1.b3, ad esempio, non si è “spaventata” ma ha pensato: “proseguo per la mia strada, fedele al repertorio”. E vincendo!!
    b) nel secondo caso, l’attaccamento stereotipato alla strategia su casa chiara della Francese le ha impedito di fare uno splendido 5/5 😆
    Concludo ricordando il mio adorato dr. Tarrasch: “CHI HA CAPITO L’ALFIERE, HA CAPITO GLI SCACCHI”.

  • AntonelloMontanaro says:

    Come al solito i nostri discorsi mi portano ad aggiungere delle riflessioni, data la bellezza degli scacchi.
    – Devo dire che non so se a parità di condizioni i maestri del passato schiaccerebbero quelli attuali, penso che oggi ci sia un più elevato numero di giocatori (di vertice intendo) di pari forza e che per costoro sia molto più difficile emergere staccando gli altri come successe ad esempio ad Alekhine nel 1927-33, Fischer nel periodo 1970-72, al duo K-K negli anni ’80. Oggi la circolazione delle informazioni è spaventosamente aumentata e questo fa sì che per prevalere, un giocatore spinga lo studio delle aperture fino alla mossa n° 30 e più, e ciò sembra imbruttire il gioco. In ultimo, Karpov ne ha affrontati di enfant terrible nei ’90 (mi riferisco ai ventenni di allora: Gelfand, Ivanchuk, Short, Topalov e specialmente Anand) e non sono state rose e fiori. Comunque concludo qui perchè si potrebbe parlare all’infinito di queste cose!
    – Conosco molto bene Fischer, ricordo il suo amore per l’alfiere campochiaro, ma devo dire che non ho notato la predilezione sua per le “case bianche”, studierò.
    – La partita suggeritami(ci) la conosco molto bene, conosco abbastanza bene le partite dei K-K (più in generale conosco abbastanza bene le partite dei campioni). La variante Siviglia della Grunfeld (12. Axf7+) era stata adottata in passato, ma la rivisitazione della variante da parte del duo Karpov-I. Zaitsev che limita l’Ag7 tramite la catena c3-d4-e5 mi colpì molto!
    – Su chi sia stato più forte tra i due K-K non saprei dire, ma concordo col M Branca che Kasparov sia diventato ciò che è stato proprio perchè è esistito quel Karpov lì, e che conoscendo uno si riesce a capire quanto grande sia stato l’altro (sulla scacchiera!).
    – Per concludere devo fare i complimenti al M Tarascio per l’originale risposta data a Madame X (e a tutti gli utenti del sito) sulla questione sollevata dalle nostre precedenti discussioni sulle transizioni tra apertura e mediogioco che sottolineano le proprietà metamorfiche degli scacchi!

    A tutti un mega ciao!

  • Silvano Branca says:

    Il concetto di strategia su casa chiara / casa scura mi ha affascinato sin da quando l’ho visto spiegato in una videolezione free del maestro Tarascio.
    Ho pensato che fosse questa una delle competenze che fanno la differenza tra un giocatore mediocre e uno che ne capisce qualcosa di scacchi,perciò ho cercato di approfondire e comprendere bene di cosa si tratta.
    Dalle spiegazioni sembra tutto molto semplice ma in realtà non è così,infatti in pochissimi mi hanno saputo fare degli esempi concreti e, quando ad un mini corso scacchistico ho chiesto che venisse spiegato bene il concettodi
    strategia su casa chiara /casa scura”, sono stata liquidata frettolosamente e mi son dovuta tenere i miei dubbi.
    Volevo quindi approfittare della vostra interessante discussione per chiedere una cosa che non ho ben capito:
    la fase di apertura è strettamente collegata al mediogioco quindi, i “temi” e le strategiedel mediogioco sono consequenziali alla apertura adottata.
    Se non ho capito male,è però possibile adottare un’apertura con strategia su casa chiara e nel mediogioco adottare una strategia su casa scura? Questo dipende dal gioco e dallo sviluppo dei pezzi del nostro avversario?
    Scusate la domanda da principiante, ma sono dell’idea che è sempre meglio chiedere se si hanno dubbi piuttosto di far finta di aver capito tutto.
    Grazie

    Cara Madame x innanzitutto è un piacere fare la tua conoscenza.
    Hai ragione a porti dei dubbi sul concetto di gioco “casa nera” “casa bianca”.
    Cercherò di essere il più esaustivo possibile, anche se spiegare tali teorie semplicemente scrivendo è difficile. Ci dovremmo trovare davanti ad una scacchiera per rendere le cose più chiare.

    Ogni giocatore, giocatrice, ha un proprio stile di gioco e di conseguenza sceglie quelle aperture che più si adattano alla propria persona. Leggendo il commento del maestro Tarascio vedo che tu prediligi, se ho ben capito, la difesa francese. E’ una scelta ottima, come lo sono del resto le scelte di altre aperture. Una volta deciso quale difesa adottare, bisogna però approfondirne tutti i segreti, perché anche se siamo noi a scegliere il tipo di apertura, come hai pienamente capito, TUTTO dipende da come gioca il nostro avversario! Bisogna essere estremamente elastici negli scacchi. Non bisogna prendere come oro fuso certi dettami che si leggono ancora oggi nei libri sulle aperture. Personalmente per capire COSA stavo giocando ho sempre fatto un confronto tra le mie partite e quelle dei Grandi campioni. Per capire la differenza. Per capire perché io avevo perso e loro avevano invece vinto. In passato ho davvero studiato molto gli scacchi. Dai 16 ai 27 anni almeno 3-4 ore al giorno. Quello che avevo compreso era che questi grandi giocatori erano capaci di non fossilizzarsi su determinate idee. Magari giocavano la Nimzo-Indiana (apertura chiaramente basata sulle case scure) per poi finire con un attacco che di “scuro” non aveva proprio un bel niente! Infatti con 3. … Ab4 si tende ad un controllo di e4 che è una casa chiara! Si piazzano poi un Pedone in d5 e magari un Alfiere in b7 e si finisce per controllare le case bianche.
    Il concetto di gioco chiaro-scuro è difficile da spiegare perché si basa su due elementi fondamentali: il CONTROLLO e l’OCCUPAZIONE.
    E sono questi due concetti del gioco che personalmente ho riscontrato al massimo livello nelle partite soprattutto dei Campioni del Mondo.
    Ogni teoria è buona se viene spiegata chiaramente e soprattutto dimostrata sulla scacchiera. Ti posso dire questo: studia le partite dei campioni commentate dai campioni. E’ il solo modo di progredire negli scacchi. Almeno questa è la mia opinione.

    Ciao e buona fortuna per la tua “carriera”.

    Silvano

  • madame x says:

    Il piacere è stato mio,
    grazie Maestro Branca per la gentile ed esaustiva risposta.

    Cari saluti
    Lina

  • pizzaballa says:

    ma se invece di Ta-c1 il bianco giocava subito b4 finiva tutto in una bolla di sapone?Ciao

  • Silvano Branca says:

    ma se invece di Ta-c1 il bianco giocava subito b4 finiva tutto in una bolla di sapone?Ciao

    b4 è la mossa consigliata dai motori.

  • bvito says:

    Per il Maestro Branca: ho avuto solo ora (sotto le feste) il tempo di rivedere la Karpov-Kasparov del 1988 di Belfort. Devo dire che quando rivedi simili perle, provi le stesse emozioni di quando rivedi il goal di Tardelli nella finale dell’82. Ebbene sì lo ammetto anch’io voto per Karpov giocatore più forte di tutti i tempi; trovo che dei giocatori ancora in attività il solo Kramnik (sebbene abbia imboccato ormai il viale del tramonto) si possa accostare a lui come lucidità strategica , mentre gli altri top GM(Carlsen e Caruana compresi)sono (almeno per me) più nebulosi strategicamente parlando ma fortissimi sul piano tattico. Da sempre le partite di Karpov e Kramik sono state per me più facili da comprendere e il loro gioco appare a me in un certo senso “facile”(data la loro lucidità strategica); per questo io li ho assunti entrambi quali giocatori ” modello” per il mio stile di gioco che ho nel mio piccolo ho cercato di plasmare a loro immagine.

  • Silvano Branca says:

    Ciao bvito.
    La partita di Belfort è quanto di meglio si possa ammirare a livello posizionale. Kasparov è stato spazzato via. Se hai tempo guarda il video della sfida lampo del 2002 (vinta da Karpov). Durante la premiazione lo sguardo di Kasparov dice tutto. Secondo me aveva capito che Karpov, pur perdendo il titolo contro di lui, aveva degli scacchi una comprensione più profonda. Forse tatticamente Kasparov era superiore, ma riguardo l’essenza e la comprensione del gioco Karpov non ha avuto eguali. Forse il solo Capablanca aveva raggiunto tale livello.

  • bvito says:

    Ti ringrazio e ti dico che naturalmente(da fan di Anatoly) quella sfida me la ricordo benissimo e anche la faccia di Garry;anch’io ebbi le stesse sensazioni da te ben descritte.

  • FrancescoGiaco says:

    Il video dovrebbe essere questo (almeno spero) e a parte qualche effetto un po’ kitsch rende bene l’idea. Non voglio disquisire su chi sia stato o sia il più grande giocatore di tutti i tempi…penso che sia un po’ come la pastasciutta: ognuno ha le proprie preferenze a riguardo 🙂 Questo mio post vuole solo essere un ringraziamento al M° Tarascio (e ovviamente al M° Branca) per lo splendido lavoro in questo sito e i preziosi consigli che dispensano con competenza e simpatia (aggiungerei anche umiltà, ma ho paura di essere frainteso). Grazie…di tutto!
    Auguri al M° Tarascio, al M° Branca e a tutti i visitatori di questo sito internet per uno splendido 2015! (scacchistico e no)

    https://www.youtube.com/watch?v=3QXRR9Ql7kI

    Ps buona visione…A me Kasparov è sempre stato antipatico 😀

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