Login
Supporta il sito

Venditascacchi.it
scacchi, scacchiere e chess set completi artigianali fatti a mano in
Italia
scacchi, scacchiere e chess
set completi
artigianali fatti in Italia

Newsletter
Notizie e lezioni in pdf.

Hit Counter by technology news
Chi c'é online
1 visitatori online
1 ospiti, 0 membri
Commenti recenti
Quiz giornaliero

6. Come pensa un GM

6. COME PENSA UN GRANDE MAESTRO

Ognuno ha le proprie ossessioni! Il Maestro Branca vuole sapere come “pensa” un GM nelle varie fasi della partita (apertura, mediogioco, finale).
Per spiegarcelo, commenta la partita Stahlberg,Gideon – Keres,Paul [E17] Candidates Tournament Budapest (1), 1950.
Per chiarezza didattica, il Maestro ha prodotto 3 video.
Nel primo video (mossa 1-16) analizza l’apertura. Qui per salvare il video:

Come pensa un GM - 11225 downloads

Nel secondo video (mossa 16-24) esamina il mediogioco. Per salvare video:
Come pensa un GM 21193 downloads

Nel terzo video (mossa 24-61) discute il finale.

Come pensa un GM 3913 downloads

_____________________________________

La mia replica è affidata ad una partita tra due Seconde Nazionali (alla pagina 6bis. Come pensa un 2Nazionale).

64 Commenti a “6. Come pensa un GM”

  • gladio94 says:

    dopo la spiegazione di Dd3 verrebbe facile definirla mossa (molto) interessante, inoltre a vederla così l’idea di proseguire con dxc5 sembra molto ragionevole, costringendo alla ricattura bxc5 e avendo un pedone in c5 come obbiettivo d’attacco.
    Aspetterò le prossime due parti in trepidante attesa. Buona Giornata
    Alessio

  • Riccardo80 says:

    Semplicità, massima attività dei pezzi (maggiori chances) e fedeltà al piano iniziale!
    Sono questi i concetti che ormai ho impressi nella mente!

    Grazie Maestro Branca e Grazie Maestro Tarascio. Continuate cosi!

  • AntonelloMontanaro says:

    Ciao Maestro Branca, pensi che sia possibile scrivere un libro su come pensa un GM durante una partita a scacchi?

  • Silvano Branca says:

    Ciao AntonelloMontanaro.
    Scrivere un libro su come pensa un GM durante una partita è impresa ardua. Ci ha provato Kotov nel suo “Pensa come un Grande Maestro” fallendo miseramente almeno secondo il mio punto di vista. Alcuni concetti sono più complicati di quello che sembra. Sto analizzando in questo periodo le partite di Mihail Botvinnik. Sapessi quante combinazioni facili da vedere si è lasciato sfuggire. Vien da chiedersi come abbia fatto a diventare il formidabile giocatore che è stato. Alcuni principi che vanno bene in linea generale sono interpretati dai Top GM molto personalmente. Entra in gioco il fattore “TALENTO” che essendo di origine divina è impossibile da classificare e spiegare. E’ per questo che ho pochissimi libri di scacchi. Penso sarebbe difficile scriverne. A meno di produrre un tomo di un paio di migliaia di pagine!

  • AntonelloMontanaro says:

    Sei riuscito quasi totalmente a riprodurre il mio pensiero! Su Botvinnik so della sua inferiore forza tattica, ma come stratega mi troppo impazzire, lo trovo particolarmente didattico, cosa ne pensi? hai studiato le partite di Alekhine commentate da lui stesso (per intenderci i suoi due libri “Le mie partite migliori”)? sto pensando che ci si avvicini alla risposta alla domanda posta da te all’inizio del video.

  • Giuseppe Tarascio says:

    Esistono fonti alternative ai classici libri. Ad esempio, ho partite commentate (quasi mossa dopo mossa) di vari GM (anche attuali come Carlsen o Aronian), selezionate dagli esordi al top (ad esempio, Carlsen dal 2000 al 2012). In questo modo, spiegano le modifiche al loro modo di pensare.
    Ovviamente, sono in lingua inglese (formato Chessbase/pgn).

  • Silvano Branca says:

    Non ho i libri di Alekin. Penso che il problema sia sempre lo stesso. Anche quando i commenti sono molto chiari e spiegano certe scelte sulla scacchiera li ritengo sempre incompleti. Non ho mai trovato un commento del tipo: “I miei pezzi peggio piazzati sono questo e quello. Devo attivarli. Ma in che ordine e dove?” Non ho mai trovato risposta a questo interrogativo e altri. Il solo metodo che conosco è analizzare più e più volte la STESSA partita fino alla nausea. “Ma perché ha giocato la Torre in f7?” … “Perché PRIMA Ae6 e POI Dc7?”. Solo rispondendo a simili interrogativi sono riuscito a capire come pensano i GM. Per questo i motori non servono a niente. Non ti danno nessuna spiegazione. Ti dicono solo che una mossa è migliore di un’altra perché una dà 1.48 di vantaggio e l’altra 2.31. Come detto sto analizzando le partite di Botvinnik (891). Nessun commento. I commenti me li faccio da solo. Quaderno quadrettato, matita con cancellino incorporato. E’ tutto.

  • Riccardo80 says:

    Questi video, secondo me, sono più utili di 100 esercizi di tattica perché pongono il focus sui “piani” di gioco e su come questi vengono mantenuti durante la partita.

    Credo che la potenza istruttiva di questi insegnamenti sia enorme!

    GRAZIE!

  • Giuseppe Tarascio says:

    Questi video hanno suscitato interesse, in quanto esprimono un desiderio di molti dilettanti: ma come “pensa”, un professionista? Il desiderio represso, il piacere inconscio, è quello di poter “imitare” il modo di pensare dei G.M.
    Ma, nel passaggio dal Principio del piacere al Principio di realtà vi è un salto enorme.
    Come colmarlo?
    Chiedo pubblicamente il permesso di aggiungere un quarto video a questa serie, dal titolo:” Come pensa un Seconda Nazionale”. All’uopo, intendo utilizzare una delle ultime partite da me ricevute, giocate a giugno 2015 in un torneo weekend italiano, conservando l’ANONIMATO per i due giocatori.

  • pocognoli says:

    salve a tutti sono una seconda nazionale. chiaramente a 49 anni sono scacchisticamente parlando molto …vecchio ma ho cominciato a fare tornei agonistici da pochissimo tempo infatti in 3 tornei sono passato da 1440 a 1752 punti. penso niente male come inizio se posso dire. inoltre sono solo 4 anni che gioco a scacchi via internet. ma vengo al dunque. io NON VOGLIO DARE CONSIGLI MA ESPRIMERE DELLE SENSAZIONI,DELLE VALUTAZIONI CHE MI SI PRESENTANO DAVANTI OGNI QUAL VOLTA CHE DISPUTO UN TORNEO AGONISTICO, che possono essere utili a un giocatore dilettante come me . la mia prima idea, e adesso mi fermo qui, è che è piu utile seguire le lezioni semplici e molto chiare del maestro tarascio e del maestro branca piuttosto che leggersi cento libri di kasparov, karpov o altri per il semplice motivo che il GENIO non si potra mai comprendere e studiare. noi dilettanti commettiamo degli errori che possiamo evitare studiando bene prima di tutto le aperture e cercare di capire tutti i vari tatticismi in cui possiamo incorrere, in cui possiamo cadere. quindi per prima cosa studiare molto bene le aperture e conoscere molto bene situazioni negative in cui possiamo incappare nel proseguo della partita.

  • Giuseppe Tarascio says:

    Sono di parere diametralmente opposto, rispetto all’utente pocognoli.
    Non credo al GENIO, nè al talento: credo nel duro lavoro di allenamento.
    Non credo che il nostro obiettivo sia quello di giocare come Karpov.
    Non credo che occorra “studiare bene prima di tutto le aperture“.

    Il messaggio dei 3 video del -M Branca è: analizza in profondità le partite dei GM, per migliorare a Scacchi.
    Il contro-messaggio del mio video-appendice è (sarà): analizza in profondità le tue partite (anche le partite delle Seconde nNzionali, dunque), per migliorare a Scacchi.
    Io sono un collezionista di partite di giocatori 1600/1800/200 ELO. Le mie preferite sono le partite lunghe 70-80 mosse: un Seconda Nazionale, su 80 mosse, è capace di fare anche una cinquantina di errori (tattici, strategici, tecnici) e poi commentare:” Ho sbagliato apertura. Avrei dovuto giocare il Colle, invece del London System”. FANTASTICO!! MERAVIGLIOSO!!!

  • Silvano Branca says:

    Cercare di far capire ai principianti COME vanno studiati gli scacchi è un’impresa titanica. Ma perché, come ha anche sottolineato il Maestro Tarascio, vi soffermate sulle difese da adottare secondo il vostro stile e MAI dico MAI sul PERCHE’ di certe aperture o meglio sul perché DELLE aperture? Per cercare di rendere più chiaro il mio pensiero prendiamo la difesa francese. I principianti cercano di imparare sequenze di mosse a memoria o ricordarsi l’ultima novità introdotta da Caruana o da Aronian o che nel 1994 Ivantchuk giocò contro Karpov la migliore eccetera eccetera. Cominciamo. 1.e2-e4 e7-e6 (uso appositamente la notazione lunga perché secondo Timman è importante sapere da DOVE arrica il Pedone o il pezzo che si è spostato!) 2. d2-d4! Ottima mossa. Occupa il centro e apre la strada all’Alfiere camposcuro. Naturalmente il solito principiante che non capisce nulla del gioco ma conosce tutto della teoria dirà che la scuola Ipermoderna non insegnava l’occupazione del centro ma il suo controllo ecceterea eccetera … 2… d7-d5. Questo è il momento più IMPORTANTE della difesa Francese. PERCHE’? Perché il Bianco deve prendere una decisione. Il Pedone e4 è attaccato. Ha 4 possibilità. 1-Spingere in e5. 2-Cambiare in d5. 3-Difendere il Pedone e4. 4-Sacrificare il Pedone e4. Quale è la mossa migliore? A questo punto per OGNUNA delle possibilità si cercano le partite dei GM nelle quali hanno Spinto – Cambiato – Difeso – Sacrificato. E si studia! Giustamente il maestro Tarascio non crede al genio ma al duro lavoro. Certo una parte di talento è presente in ognuno di noi per una determinata attività ma come diceva Edison ogni creazione umana è 10% ispirazione e 90% espirazione = sudore della fronte. Pensate solo cosa disse Botvinnik di Karpov: “Questo giovane non ha alcun talento per il gioco. Non vedo in lui un futuro in questa professione”. Lavorate duro se volete migliorare. Non c’è altra soluzione.

  • emilio says:

    Pubblico il mio parere sulla posizione finale del secondo video che chiaramente è fine a se stesso. io vedo due colonne aperte(possibili cambi di pezzi pesanti, con la speranza di entrare in finale di D+C contro D+A favorevole al possessore di D+C), una struttura pedonale simmetrica e centro aperto (possibilità di patta dopo il cambio di tutti i pezzi) alfiere contro Cavallo con pedoni su entrambi i lati favorevole all’ alfiere e Re bianco che può raggiungere più facilmente il centro della scacchiera rispetto a quello nero grazie alla debolezza delle case chiare del proprio arrocco non sfruttabili dal nero perché si sono cambiati troppi pezzi. Questi secondo me sono i vantaggi e svantaggi che possono portare i possibili cambi.

  • emilio says:

    ops mi sono perso il cambio delle donne, ho provato a valutare la posizione senza seguire i commenti pensando fosse l’ ultima posizione commentata nel video.(ciò non toglie che possa essere completamente sbagliato il mio commento). come non detto. comunque gran serie di video, complimenti per il buon lavoro svolto.

  • Silvano Branca says:

    Nessuno, dico nessuno, si è accorto che ho fatto apposta a tralasciare un IMPORTANTISSIMO commento a una determinata posizione, questo perché ormai non si ragiona più sugli scacchi nel modo giusto. Quando ho analizzato la variante che porta al guadagno di un Pedone da parte del Bianco ESISTE un particolare che avreste dovuto sottolineare se aveste analizzato la posizione profondamente. Invece vi è scappato. Una cosa triste. Come triste è il fatto che alla coppa del mondo si è deciso di proibire in sala l’entrata a chi è in possesso di orologi e anche di penne!!! E si è anche deciso di posticipare o anticipare le partite per evitare possibili suggerimenti e anche di non più trasmettere in diretta le partite per lo stesso motivo. Uno squallore!!! La contaminazione da motori ormai non è più evitabile. Come è inevitabile il leggere analisi che hanno poco o niente a che fare con i video da me proposti. Cercate quello che ho evitato di dire per farvi risveglare il cervello. Solo allora continuerò a cercare di spiegarvi gli scacchi.

  • madame x says:

    Il Maestro Branca sta diventando più cattivo del Maestro Tarascio, non lo credevo possibile!! 🙂
    Scherzi a parte, complimenti anche da parte mia per i video e aggiungo che non vedo l’ora di vedere quelli del Maestro Tarascio su “Come pensa un Seconda Nazionale”.
    Io amo questi genere di video!
    Secondo me sono utilissimi per capire dove e perché si sbaglia, e sono sicura che ritroverò nelle partite proposte delle situazioni (purtroppo) familiari.
    Volevo anche fare i complimenti a Gianfranco che in soli 3 tornei è passato da 1440 a 1752 punti elo.Una bella soddisfazione!
    Non capisco i “rimproveri” che gli sono stati fatti.
    Un giocatore che ottiene questi risultati nei tornei a tavolino, non esegue le mosse in modo automatico senza capire perché le sta facendo e a cosa servono. Anche la richiesta di cercare le aperture che permettono di esprimersi al meglio non mi sembra così scandalosa.
    Prima di studiare la teoria delle aperture ci sono dei test preposti che servono proprio ad indirizzare il giocatore a quelle più adatte a lui e se ci sono,un motivo ci sarà!

    Volevo , per mia curiosità, chiedere a Gianfranco se nelle partite che ha giocato ai tornei, ha avuto modo di mettere in pratica la “Teoria delle Aperture”
    Lo chiedo perché anch’io partecipo ai tornei e ho passato diverso tempo a studiare le varianti d’apertura, ma i miei avversari non collaborano affatto e puntualmente dopo le prime mosse escono dalla teoria.
    Possibile che toccano tutti a me?
    Ero piuttosto contrariata e delusa perché la tanto aspirata Teoria delle Aperture, il fatidico Repertorio che mi avrebbe senz’altro permesso di giocare bene e vincere più partite iniziava solamente dopo.
    Ed allora eccomi a studiare (troppo superficialmente) tutto per arrivare velocemente alla tanto sospirata “Teoria delle Aperture”.
    Ho visto che al mio livello di gioco sono davvero poche le occasioni per mettere in pratica le linee teoriche d’apertura, quindi non so se meritava dedicarci così tanto tempo.
    Da poco ho ricominciato a studiare con più serietà e metodo quello che, per esperienza diretta, ritengo essere più importante : strategia, mediogioco e un corretto modo di pensare.

  • Giuseppe Tarascio says:

    Una eventuale risposta di Gianfranco sulla ” teoria delle aperture” sarebbe prematura. Prima, dovete avere la pazienza di attendere il mio video di replica, dove sarà chiaro il rapporto apertura/ piani di medio gioco.
    Qualche giorno di pazienza. Nel frattempo, mi congratulo anche io col M. Branca per il successo dei suoi video su YouTube.

  • magari1000 says:

    per la domanda finale (perchè non si può fare Txb4+) mi verrebbe da dire perchè Rc3 minaccia torre e matto ? comunque una bella partita e se devo essere sincero una cosa mi si è incastrata tra i neuroni dopo questi video: se non vedo grandi mosse da fare devo cercare la M.A.P. ! Grazie maestro Branca

  • Silvano Branca says:

    Ciao Magari1000. Magari riuscissi a capire da che parte è girata la scacchiera. Sarebbe già un bel passo avanti!

    La mia domanda è sempre la stessa. Al minuto 10.53 manca un commento importante sulla posizione. QUALE? Se avete analizzato profondamente la posizione e seguito i miei commenti e non vi siete solo limitati al download dei video dovreste trovare la risposta che cerco. E’ molto importante perché se la trovate vuol dire che avete capito un fattore essenziale negli scacchi.

    Ancora una cosa. Non affliggetevi se non vedete delle combinazioni di 2-3 mosse. Sto analizzando le partite di Botvinnik e finora in una su tre ha clamorosamente cannato non trovando le continuazioni vincenti. In alcuni casi ha anche dato inizio a combinazioni errate e si è salvato appena appena. Mi chiedo come abbia fatto a diventare quello straordinario campione che è stato! Evidentemente aveva un senso posizionale così acuto che riusciva comunque a cavarsela.

  • Silvano Branca says:

    Minuto 10.53 del secondo video!

  • fabrizio mannari says:

    D’ accordo il bianco non ha visto la combinazione del doppio di cavallo sull’ottava traversa, e non ha giocato Da4. Ma come ci ha spiegato ottimamente il Maestro Branca in questi video, i Grandi Maestri cercano sempre di dare la massima attività ai propri pezzi. Quindi mi chiedo perchè Sthalberg non abbia comunque giocato 1.Da4 semplicemente per attaccare il pedone a6, lasciando il cavallo in posizione avanzata?

  • madame x says:

    Ci provo, tanto non muore nessuno se sbaglio!

    Allora..nella variante che porta al guadagno del pedone secondo me c’era da sottolineare che dopo e5 e Dxa6 l’Ab2 del Nero è fortemente limitato avendo a disposizione solamente due case dove poter andare.
    Quindi niente massima attività dei pezzi!!
    Anche dopo Ad4, che sembra buona perché interferisce con la difesa Torre / Cavallo il Bianco non ha problemi,basta che sposti il Cavallo e l’Alfiere Nero rimane comunque “cattivo”.

  • Riccardo80 says:

    Sono l’ultimo che può parlare ma ormai sono talmente devoto al Maestro Tarascio e al Maestro Branca che sono convintissimo del fatto che le Aperture vanno studiate DOPO. Per adesso mi basta cercare di dare maggiore attività possibile ai miei pezzi durante l’apertura, non sono in grado di stabilire perché una certa disposizione dei pezzi potrebbe essere migliore ma non credo nemmeno i miei avversari che a volte muovono semplicemente a caso, ma grazie a questi video e al videocorso sto iniziando ad avere una certa forma di “intuito” che mi sta aiutando moltissimo.

    Credo che le aperture siano davvero quanto di più complesso ci sia negli scacchi, un misto di teoria e intuito in cui si mescolano le basi degli scacchi e fattori psicologici..

  • emilio says:

    voglio contribuire ai commenti che valutano la posizione al minuto 10.53. ho controllato la variante per me non ci sono “inganni” da parte del Maestro Branca l’ unico commento che penso manchi sia specificare il motivo per il quale il Nero sta meglio dopo il cambio delle donne. secondo me perchè la maggior forza del cavallo rispetto a quella dell’ alfiere sta nel fatto che crea chance tattiche,senza la donna muore l’ attacco, il cavallo è sotto attacco e l’ alfiere torna in gioco in un finale con pedoni su ambo i lati. Ho controllato pure la variante che porta al vantaggio del pedone, sembra migliore giocare e3 al posto della cattura per evitare l’ interposizione Ad4 che costringe o a dare l’ alfiere fuorigioco sul cavallo o comunque a spostarlo. la forza di quel cavallo sta anche nel fatto che scoordina i pezzi bianchi quindi il nero sta meglio con lo squilibrio A e C solo se il cavallo trova una posizione stabile in attacco supportato dai pezzi pensanti.

  • gianfranco says:

    Su una cosa hanno ragione i due maestri tarascio e branca. per migliorare bisogna lavorare e studiare molto. buon lavoro a tutti.

  • Silvano Branca says:

    Siete lontani dalla soluzione. Perché? Perché oltre alla maggiore attività dei pezzi vi ho anche detto di usare la SEMPLICITA’. Invece vi soffermate su fattori quasi sempre statici che vi impediscono di vedere al di là. Quello che non ho messo nel video è il seguente fatto. Il Nero fin dalle prime mosse ha impostato la partita per cercare di cambiare il forte Alfiere in g2. Il piano come ho spiegato era stato portato a compimento. E cosa aveva permesso? Aveva permesso al Nero di usufruire di uno scacco in c6 che avrebbe salvato al momento la partita !!! Questo per farvi capire che se un piano di gioco è sano, basato su una serie di mosse pulite, semplici e efficaci un qualche tipo di vantaggio lo dà sempre. E’ nella natura del gioco. Se un piano viene portato a compimento in modo esatto sulla scacchiera, anche nell’angolo più remoto, un vantaggio esiste. E’ un mistero degli scacchi che non si può spiegare teoricamente.

  • magari1000 says:

    bellissimo ! questo conforta e stimola ad essere coerenti con il piano iniziale fino a portarlo a termine.

  • AntonelloMontanaro says:

    Fin dal primo video ho avuto l’impressione che il nero non avesse pareggiato la posizione dopo l’apertura, la bella spiegazione data alla mossa 12. Dd3 per me ne è la prova, per questo motivo Stahlberg per me conquista una duratura l’iniziativa. Ciò mi induce a pensare che Keres abbia commesso qualche smagliatura in apertura. Tutto questo ha fatto scattare in me una perplessità: mi sembra che la difesa dello scacco in c6 sia casuale e non inserita all’interno del piano “cambiare gli alfieri campochiaro”, infatti se il bianco esegue 22. Da4, e5 23. Dxa6 l’aver cambiato l’Ag2 a cosa è servito? Le chance di vittoria sono tutte dalla parte del primo giocatore.

    Il messaggio è quindi quello di opporre la massima resistenza, come ha fatto Keres che ha applicato in questo caso il principio del cambio dei pezzi attivi dell’avversario? oppure è quello di effettuare sempre mosse abbiano una giustificazione, giusta o sbagliata che sia?

  • antonio.p says:

    “…ad essere coerenti con il piano iniziale fino a portarlo a termine.”

    scusate sono in difficoltà: mi sembra di ricordare di aver sentito in un video, che il tempo del piano da portare dall’apertura al finale era oramai tramontato, oramai si gioca con minipiani di poche mosse, che siamo oramai lontani dagli insegnamenti alla tarrasch.
    sicuramente sto facendo confusione, potete chiarirmi meglio?
    grazie
    Antonio

  • Giuseppe Tarascio says:

    Nonostante i miei sforzi (ho cestinato una ventina di commenti ed ho “tagliato” vari commenti pubblicati sopra), non sono riuscito a mantenere fluida la discussione sui video del Maestro Branca e me ne dolgo.
    Eppure, quando li ho visti, mi sembrava tutto semplice, al limite della banalità. Pochi messaggi ma buoni, sui piani dei GM:
    1) semplicità
    2) massima attività
    3) tecnica
    Il tutto evidenziato più volte, ripetuto più volte, quasi sino alla noia, come esplicitamente affermato nei video.
    Anche l’intelligente “cambio di piano” eseguito da Keres (prima entra in posizione con Alfiere superiore al cavallo; dopo cambia proprio quell’alfiere “buono” contro il cavallo “cattivo”) mostrava chiaramente la flessibilità dei GM (noi dilettanti ci “affezioniamo” a delle idee, anche se sbagliate, e torniamo raramente sui nostri passi, ammettendo di aver sbagliato in precedenza).
    Eppure (con mio rammarico) ho visto virare la discussione sulla solita “magnifica ossessione“: la teoria delle aperture. Solo dell’utente “Gianfranco” ho dovuto cestinare quasi una decina di posts, ma anche altri (Madame X, Antonello Montanaro) non si sono trattenuti dall’esprimere pareri sul tema “apertura”, che invece era stato sorvolato del tutto da Branca nei video.

    Personalmente, sono stato colpito dai seguenti punti:
    a) i piani li fanno solo i GM (o anche un 1600 costruisce piani)?
    b) i piani li fanno solo i GM del passato, mentre gli attuali sono solo dei gran calcolatori di varianti?
    c) per diventare GM occorre un grande intuito? (non mi è piaciuta la spiegazione data al cambio c5xd4 eseguito da Keres. In base a cosa ha preso quella decisione di rilascio della tensione centrale?)
    d) Branca afferma che il principio ” alfiere è superiore al cavallo in presenza di pedoni su entrambe le ali e centro aperto” è uno dei pochi sempre validi. Quali sono gli altri che conosce? Può fare video su questi argomenti?
    e) La tecnica in finale di Keres è risaputa, essendo l’autore di 2 libri ben noti anche al pubblico italiano, editi da Mursia (“Come giocare i finali di pezzi leggeri” e “Come giocare i finali di pezzi pesanti”). Quali principi ha applicato Keres (oltre a quello di massima attività)? Ha inserito questa partita nei suoi libri?

    Come vedete, anche senza parlare di Francese o di ipotetiche “smagliature in apertura”, si può discutere di mediogioco concretamente, esattamente come quando parliamo di Caro Kan o di Est Indiana.

  • Tornando invece al tema principale, il maestro Branca si chiede perché sia così difficile trovare libri che spieghino come pensa una GM. La mia (umile) teoria è che durante la partita uno scacchista entra in un mondo a parte, che è molto simile ad un sogno o, meglio, alla lettura di un romanzo. Chi ha passato una notte su di un romanzo che si voleva a tutti i costi finire, capisce cosa intendo. Ci si immerge totalmente nella partita e a me succede che, quando è finita, dimentico perfino le mosse giocate, come se fosse il risveglio da un sogno o la chiusura dell’ultima di copertina di un libro. Certo, un GM ricorda ogni singola mossa giocata, a volte anche a distanza di anni, ma il concetto non cambia: non è possibile spiegare in modo logico la logica seguita in un sogno così come non si può descrivere “l’atmosfera” in cui ci si trova leggendo un romanzo. I GM quindi non è che non vogliano rivelare i loro segreti… semplicemente non possono!

  • Mi sono rivisto i tre video proposti dal Maestro Branca con più calma ed ho trovato geniali le manovre di torre di Keres, mentre in apertura è stato quasi “banale” e prevedibile (visto da un 2N). A me emozionano di più i finali che le aperture, tu trova qualcosa che ti “emoziona” in ogni partita e cerca di riprodurla nelle prossime che giocherai… sennò passa al bridge (scherzo!!!!!!).

  • Sì, gli scacchi sono un gioco “ad informazioni perfette” ma chi ci gioca è un essere imperfetto, con molti limiti. questa è una fortuna, perché in molte partite il seguito non è scontato ma “opinabile”. Giochi quella mossa e le 10 persone di cui parli danno 10 opinioni diverse… poi arriva “stoccafisso” che ti dice che la mossa vale 1.54 ma, per il mio software, vale 0.75 e per un altro 1.82.

    Il mondo è bello perché vario, nel caso degli scacchi, l’apparente “perfezione” si trasforma presto in caos ma, in realtà, è solo una forma di complessità nella quale ci muoviamo a tentoni, ciascuno con il proprio metodo imperfetto.

    Mi chiedo come mai potrai trovare delle verità assolute in un mondo dominato dal principio di Eisenberg……….

  • fabrizio mannari says:

    Gli scacchi non sono assolutamente un gioco di opinioni. L’ ex campione del mondo Kasparov sosteneva che gli scacchi sono un gioco assolutamente logico che ha le sue leggi generali e che è possibile comprenderle o con l’intuito o con un durissimo lavoro. Solo dieci poveri dilettanti (come il sottoscritto) potrebbero dire 10 cose diverse guardando la stessa posizione sulla scacchiera. Solo raggiungendo la maestria del gioco, le dieci persone ti diranno la stessa semplice verità!

  • aurelianobuendia says:

    sbalorditivo !
    Il mio dubbio: Keres si è alzato quella mattina e dopo poche mosse ha deciso di cambiare quegli alfieri non per chissà quali sopraffini ragionamenti strategici incomprendibili agli esseri umani, ma perchè banalmente aveva bisogno di un target su cui basare un piano. Piano che, se ben eseguito, lui sapeva avrebbe portato un qualche vantaggio. Vantaggio però che si sarebbe disvelato solo in seguito, e che neppure lui poteva intuire nel momento in cui ha preso la decisione di quale piano seguire.
    Insomma: chiunque può avere un piano. La differhenza è nell’attuazione.
    Il piano è un bluff, se vogliamo.
    Ma a cui bisogna saper credere, perchè la sua corretta attuazione porterà un qualche vantaggio.
    Il mio dubbio è : forse questi GM sono più umani di quello che si pensa.
    Ringrazio moltissimo per questi video, arguti e pacati allo stesso tempo.

  • Gli scacchi non sono assolutamente un gioco di opinioni. L’ ex campione del mondo Kasparov sosteneva che gli scacchi sono un gioco assolutamente logico che ha le sue leggi generali e che è possibile comprenderle o con l’intuito o con un durissimo lavoro. Solo dieci poveri dilettanti (come il sottoscritto) potrebbero dire 10 cose diverse guardando la stessa posizione sulla scacchiera. Solo raggiungendo la maestria del gioco, le dieci persone ti diranno la stessa semplice verità!

    In qualunque partita tra GM hai almeno 2 opinioni diverse: quella del bianco e quella del nero e spesso entrambi pensano di vincerla. 🙂

  • emilio says:

    io penso che la risposta sia diversa. Keres ad un certo punto della partita(momento critico) ha valutato la posizione e ha fatto un piano. secondo punto l’ ha portato a termine(come specificato dal maestro branca, portarlo a termine non significa che devi avere per forza qualche vantaggio, significa solo non rischiare di giocare mosse casuali). ultimo insegnamento della lezione è che a scacchi “ogni mossa ha conseguenze: positive e negative”. se vogliamo aggiungerci qualche altra nozione: ogni volta che facciamo un piano noi rivalutiamo quel piano solo in due occasioni: quando c’è un possibile cambio e quando si ha una modifica della struttura pedonale.

  • gianfranco says:

    i piani a lungo termine possono essere importanti, ma se dopo le prime mosse cambia qualcosa tu ti devi adattare a una situazione magari non prevista inizialmente. i piani secondo me te li devi costruire mossa dopo mossa, passo dopo passo. kasparov è stato il piu grande di tutti anche per una cosa, sapeva adattarsi, con molta abilita, a ogni situazione che magari ad inizio partita non aveva previsto.

  • madame x says:

    Non è che Keres dopo 4 mosse ha deciso che avrebbe cambiato l’Ag2 perché gli stava antipatico o perché doveva fare un qualsiasi piano!
    Keres ha semplicemente valutato che l’Alfiere del Bianco fianchettato, sarebbe stato uno dei suoi PEZZI MIGLIORI quindi aveva due piani per neutralizzare la sua potenza:o renderlo poco attivo (ad es. con c6 e d5) oppure cambiarlo e ha scelto quest’ultimo .
    D’altra parte anche quando il Nero apre il fianchetto con g6 e Ag7, il Bianco spesso cerca di contrastarlo aprendo b3 e Ab2. (marcatura dei pezzi)
    perchè sa benissimo che l’Alfiere Nero g7 sarà sicuramente un pezzo forte.

    Nemmeno secondo me gli scacchi sono un gioco d’opinione.
    Una posizione quando è buona è indiscutibilmente buona tutto sta a saperla valutare correttamente e questo dipende dalle competenze scacchistiche dei giocatori.
    Sviluppo ed attività dei pezzi, controllo del centro, iniziativa… quando una posizione è brutta è brutta. Punto.
    Non penso che i GM si mettano a discutere su questo.
    Se si parla della scelta delle varianti posso essere daccordo perché quelle dipendono dai gusti e dallo stile di gioco di ognuno e tutte possono essere ugualmente buone, ma nella valutazione di una posizione il discorso cambia completamente.

  • aurelianobuendia says:

    Certo, non dico che un GM segue un piano a casaccio e privo di logica.
    Dico solo che non è la scelta di un piano a fare di uno scacchista un GM.
    Un piano del genere è alla portata di chiunque. La sua corretta attuazione, invece, non lo è. E probabilmente neppure la coerenza allo stesso.
    Fin dal primo video il maestro Branca ha puntato l’attenzione su questo piano.
    Avevo questa aspettativa: quando lo realizzerà, come minimo esploderà la scacchiera e l’avversario sarà sotterrato da chissà quali cataclismi, minimo minimo lo mangeranno le cavallette.
    Ma la realtà è che alla sua attuazione, non solo non è esplosa la scacchiera, non solo l’avversario non è morto di paura, ma addirittura era in lieve vantaggio.
    Insomma, pensate ad un cartone animato in cui due cowboy si affrontano davanti al saloon. La tensione si taglia a fette. Quello più lesto estrae un cannone enorme in un nanosecondo. L’alro si sente spacciato, si aspetta la fine, gli occhi sbarrati.
    BOOM !
    coriandoli da tutte le parti.
    Qualcosa del genere.
    Concordo con chi dice che un piano aiuta a non fare mosse a caso. A me, almeno, aiuta. Per lo meno quando riesco ad averne uno.
    Ma dopo questa lezione, credo che non mi siederò mai più alla scacchiera senza un piano.
    Adoro i coriandoli.

  • Io comunque non sono d’accordo su di un punto: l’alfiere in g2 non credo che debba essere definito “forte”, perché, come detto nel video, difende il re e controlla la diagonale h1-a8, per cui ha un ruolo. Dal mio punto di vista, un alfiere in fianchetto davanti al re è debole, per due motivi:

    – non si può allontanare, per non indebolire l’arrocco
    – sarà un obiettivo “scontato” per l’avversario

    Ovviamente mette in subbuglio le fila dell’avversario, se la diagonale si apre, soprattutto per il controllo che può avere sulla casa a8 della torre o per la possibilità di appoggiare la donna dal centro per un attacco all’arrocco avversario ma non è facile riuscirci.

    L’idea di rimuovere l’alfiere dell’arrocco è quindi un piano “naturale” (ma non è l’unico), per questo l’ho definito “quasi banale”, senza nulla togliere a Keres.

    Aggiungo un punto, che nessuno ha fatto rilevare: il pedone e2 del bianco. Secondo me, esso ha avuto un ruolo determinante nella sconfitta del bianco stesso. Vederlo lì immobile per tutta la partita mi ha dato una sorta di “fastidio” che non so spiegare.

  • Silvano Branca says:

    Quando dico Alfiere forte intendo che l’Alfiere in g2 è più IMPORTANTE di quello in b7 per i motivi che ho sottolneato. Per questo il Nero decide di giocare per cambiarlo. Il problema quando si cerca di insegnare qualcosa di scacchi è che bisogna fare attenzione agli aggettivi che si usano altrimenti si rischia di innescare un meccanismo che può creare confusione. Comunque il mio desiderio era quello di cercare di far capire cosa passa nella testa di un GM, nel limite delle mie conoscenze scacchistiche. Tutto il resto distoglie da questo pensiero come il notare un Pedone in e2 che non c’entra nulla con la partita.

  • Giuseppe Tarascio says:

    Ora non so “Cosa pensa un GM”, ma so “Cosa pensa Branca”:
    chi me lo ha fatto fare, a registrare questi 3 video? 😆
    Benvenuto nell’Inferno delle Seconde Nazionali 😆
    P.S. Ovviamente scherzo. Io adoro le 2Nazionali, specie al forno con le patatine.

  • Silvano Branca says:

    Eh eh eh … a dire il vero un attimino tale pensiero mi è passato per la testa ma la passione per il gioco è superiore. Vorrei dire a quanti hanno seguito questi video che quando parlo di “massima attività dei pezzi” rompendo anche un po’ le scatole, lo faccio perché è un principio molto importante. Ho guardato il video di Jan Gustaffson su chess24 con analisi della partita Eljanov-Nakamura. Ascoltate cosa dice attorno al minuto 6:40 dopo la mossa Ce5 di Eljanov. E’ illuminante. Adoro le patatine al forno!

  • Quando dico Alfiere forte intendo che l’Alfiere in g2 è più IMPORTANTE di quello in b7 per i motivi che ho sottolneato. Per questo il Nero decide di giocare per cambiarlo. Il problema quando si cerca di insegnare qualcosa di scacchi è che bisogna fare attenzione agli aggettivi che si usano altrimenti si rischia di innescare un meccanismo che può creare confusione. Comunque il mio desiderio era quello di cercare di far capire cosa passa nella testa di un GM, nel limite delle mie conoscenze scacchistiche. Tutto il resto distoglie da questo pensiero come il notare un Pedone in e2 che non c’entra nulla con la partita.

    Infatti quello che ho notato è che il pedone e2 non è “entrato in partita”, non ha svolto nessun ruolo. Fosse stato il pedone a2 o h2, glielo avrei perdonato ma trattandosi di un pedone centrale, mi sarei aspettato di più, da lui. Forse è un pedone dimenticato lì da un 2N 😉

    Scherzi a parte, ho provato a passare ai video “sconci” 6bis per le 2N ma sembrano non esserci… addio patatine al forno! 🙂

  • AntonelloMontanaro says:

    Cari maestri, nel mio precedente post dissi di avere una perplessità che riguardava la famosa osservazione mancata al minuto 10:53, volevo fare un’esegesi dell’apertura! Desidero aggiungere che non sono un fan sfegatato della teoria delle aperture, tanto per conoscerci un po’ meglio. E’ stato del tutto casuale nominare la “magnifica ossessione“ perché ho avuto l’impressione che il Nero fosse andato un po’ sotto in apertura (talvolta capita anche ai grandi GM di andare un po’ sotto all’inizio!) e che questo di certo ha avuto delle conseguenze nell’immediato mediogioco, prova ne è che il Bianco aveva una certa iniziativa.

    I tre video sono chiari e belli, ma l’osservazione “Il Nero fin dalle prime mosse ha impostato la partita per cercare di cambiare il forte Alfiere in g2. Il piano come ho spiegato era stato portato a compimento. E cosa aveva permesso? Aveva permesso al Nero di usufruire di uno scacco in c6 che avrebbe salvato al momento la partita !!!” mi pare un po’ difficile da produrre per noi categorie nazionali, tanto più che, ripetendomi, se il Bianco gioca 22. Da4, e5 23. Dxa6 l’aver cambiato l’Ag2 a cosa è servito?

    Spero di essere stato chiaro questa volta.

    Un mega ciao a tutti.

  • Qui credo di poter rispondere perfino io: è servito a dare coerenza alle mosse del nero. Mi è parso di capire che Keres abbia saputo calcolare meglio nel finale, rispetto al suo avversario. La partita l’ha vinta per il gioco preciso nel finale, dove forse il bianco si è rilassato un po’. Immagino che fosse una partita a tempi lunghi e valutarne il finale deve tenere conto dell’inevitabile stanchezza dei giocatori. la partita comunque era solo un esempio, per spiegare il concetto di “fare un piano e mantenere fede ad esso” e “dare la massima attività ai pezzi”. Forse l’esempio non è stato dei migliori (per noi 2N) perché il piano non dà immediati vantaggi (ma non è questo il punto) e l’attività dei pezzi non è rivolta al matto 8cosa che capiremmo meglio, sempre noi 2N).

    A volte vorrei paragonare gli scacchi spiegati da un Maestro o GM all’arte moderna: per me sono scarabocchi e tele imbrattate, per un critico d’arte esperto sono capolavori di un genio. Quasi sempre sicuramente sbaglio io ma…….

  • Silvano Branca says:

    Ci rinuncio. Volevo spiegarvi il pensiero dei GM e il modo nel quale lo mettono in pratica sulla scacchiera. La massima attività dei pezzi è un concetto troppo difficile da comprendere. Siete perennemente fermi al Pedone in e2 che non c’entra nulla con quanto da me esposto e state ancora chiedendovi se il cambio in g2 sia servito a qualcosa per non parlare del guadagno del Pedone in a6 che era stato solo possibile perché il Nero aveva sbagliato dando la massima attività ai pezzi del Bianco. Che poi Stahlberg non abbia visto la combinazione non ha niente a che fare con quanto volevo spiegarvi. Non avete l’elasticità mentale necessaria per migliorare a scacchi. Ho miseramente fallito.

  • Giuseppe Tarascio says:

    In queste due settimane, ho cestinato più commenti di tutto il 2015 messo insieme.
    Pertanto, per me, questo dimostra il vivo interesse per questi 3 video, nulla affatto fallimentari.
    Il punto che mi ha colpito, invece, è il disinteresse mostrato verso il terzo video, quello sul finale.
    L’apertura è come una bella donna.
    Il mediogioco è come una moglie: poco attraente (abitudine).
    Il finale è una suocera. 😆

  • gianfranco says:

    invito il maestro branca ad andare avanti, e magari accettare qualche critica, perche comunque è persona preparata e noi dilettanti non abbiamo altro che da imparare dalle sue lezioni. ho cercato di rispondere a madame x ma non ci sono riuscito, questo mi dispiace molto. buon lavoro a tutti.

  • antonio.p says:

    ” Non avete l’elasticità mentale necessaria per migliorare a scacchi. ”

    per farsi perdonare di questa frase GM branca è condannato a postare altri 5 esempi
    con l’impegno piu’ adeguato e necessario, proporzionato ai suoi lettori.
    Sono sicuro che in molti sono disposti a darle un’altra possibilità 🙂

  • Silvano Branca says:

    Personalmente accetto qualsiasi tipo di critica che sia inerente però a quanto da me esposto. E’ in questo modo che si costruisce qualcosa insieme e si capiscono gli scacchi meglio. Ma il soffermarsi su elementi che non c’entrano nulla con i video da me presentati è una perdita di tempo. E’ ESSENZIALE per voi capire una cosa: i GM giocano per la massima attività dei pezzi. E niente altro. Anche nell’ultimo video il GM Jan Gustaffson lo ripete.
    Potete vederlo qui.
    https://chess24.com/en/read/news/baku-world-cup-the-russians-are-coming

    Partendo dal minuto 8:00 fate bene attenzione. Pochi secondi dopo dice: “ACTIVATING HIS PIECES TO THE MAXIMUM!”. Niente altro.

    Ciaux!

  • bvito says:

    Io ringrazio il M Branca per le sue belle lezioni e lo invito ad avere comprensione per chi non ha capito il senso del suo tentativo di insegnamento. Io personalmente ho apprezzato molto il fantastico finale di torri che ho rivisto più volte in modo che mi rimanga qualcosa in testa.SEMPLICITA’ E MASSIMA ATTIVITA’ DEI PEZZI grazie.

  • Personalmente accetto qualsiasi tipo di critica che sia inerente però a quanto da me esposto. E’ in questo modo che si costruisce qualcosa insieme e si capiscono gli scacchi meglio. Ma il soffermarsi su elementi che non c’entrano nulla con i video da me presentati è una perdita di tempo. E’ ESSENZIALE per voi capire una cosa: i GM giocano per la massima attività dei pezzi. E niente altro. Anche nell’ultimo video il GM Jan Gustaffson lo ripete.
    Potete vederlo qui.
    https://chess24.com/en/read/news/baku-world-cup-the-russians-are-coming

    Partendo dal minuto 8:00 fate bene attenzione. Pochi secondi dopo dice: “ACTIVATING HIS PIECES TO THE MAXIMUM!”. Niente altro.

    Ciaux!

    Non capisco perché pensi che io (o altri) non abbia capito i concetti esposti, solo perché ho posto l’attenzione su un altro dettaglio che a me è parso importante. Si parla di dare la massima attività ai pezzi ed io ho notato che i pezzi bianchi (le torri, soprattutto) sono limitate nella loro azione dalla presenza dell’immobile pedone e2. Tutta l’ala di re del bianco sembra “morta”, dopo il cambio dell’Ag2, anche perché quel trascurato pedone è solo d’impaccio: prova a toglierlo fisicamente dalla scacchiera e vedi subito cosa intendo dire. Forse non è questo il caso ma quante volte si sacrifica un pedone proprio per dare attività ai propri pezzi? Il pedone e2 è forse un elemento troppo nascosto e profondo perché un Maestro possa dargli peso ( 🙂 scherzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

  • Roberto Munter says:

    Soltanto i giocatori scarsi muovono sempre il pedone e2

  • Soltanto i giocatori scarsi muovono sempre il pedone e2

    Questa perla di saggezza me la devo segnare, grazie Maestro Munter! :):):):):)

  • Giuseppe Tarascio says:

    Stefano Gemma, se ritieni il commento dell’utente che ti ha preceduto in un certo senso “spiacevole” nei tuoi riguardi, posso cancellarlo, in quanto non sono in grado di certificare l’autenticità del suo nickname. Allo stesso modo, per esempio, dubito che l’utente di questo sito “BobbyFischer” sia il vero Robert James Fischer (non credo alla resurrezione od alla metempsicosi).
    Attendo, comunque, una tua richiesta in tal senso; dopo tutto, si trattava di una semplice “valutazione scacchistica”, condivisibile o meno, senza nulla di offensivo (credo).

  • Ho messo le faccine :):):) perché l’ho presa per una “frecciatina ironica” nei confronti di noi dilettanti che apriamo sempre con e4; c’è un fondo di verità, lascia pure il commento, di chiunque esso sia… magari servirà come monito per giocare d4, nel mio prossimo torneo 😉

  • gladio94 says:

    Buongiorno a tutti, torno a scrivere su questa serie perchè ho trovato a una bancarella il Padulli, uno dei tre libri citati dal Maestro Branca. Ho provato a leggerlo, e ho letto ciò che i Maestri Branca e Tarascio dicono da sempre. Difatti, i principi generali come “migliora il pezzo peggiore”, “massima attività dei pezzi”, “peggiora il pezzo migliore del tuo avversario” sono racchiusi nella illuminante frase di pagina 56:
    “il concetto strategico più generale, nel gioco degli scacchi, è il seguente: proibire quante più case è possibile ai pezzi avversari e valorizzare i propri pezzi al massimo”.

  • Silvano Branca says:

    Il mitico libro del Padulli. E ci sono giocatori che ancora si ostinano a voler comprare le ultime novità editoriali in campo scacchistico che non sono altro che scopiazzature riviste di libri già pubblicati. Ripeto: di libri ne ho acquistati solo tre. “Le 60 partite di Fischer” “Torneo dei Candidati Zurigo 1953” e “Gli scacchi” del Padulli con il suo geniale “Gnomone”.

  • Dai, mi hai convinto: ho trovato ed ordinato su Amazon l’edizione del ’28!!!

  • Giuseppe Tarascio says:

    L’unico libro vecchio che ho letto e studiato con interesse è “Gli Scacchi nel 1946” del Maestro Giuseppe Stalda. A Milano, presso la Biblioteca Nazionale Braidense, è conservata una copia che si può fotocopiare (a pagamento).

  • Walter says:

    Ma dopo Da4 la semplice Ta7 non para entrambe le minacce? È pur vero che si riporta una torre sviluppata su una colonna aperta in una posizione meno attiva, ma meglio che perdere un pedone, o c’è qualcosa che non vedo?

  • Silvano Branca says:

    Ma dopo Da4 la semplice Ta7 non para entrambe le minacce? È pur vero che si riporta una torre sviluppata su una colonna aperta in una posizione meno attiva, ma meglio che perdere un pedone, o c’è qualcosa che non vedo?

    Ciao Walter.
    Dopo 22. … Ta7 segue purtroppo per il Nero 23.Dc6 attaccando il Pedone b6. Basandosi sulla straordinaria potenza del Cd6 il Bianco può costruire continue minacce tattiche. Per esempio se adesso 23. … b5 segue 24.Cc8. Se invece 23. … Tb8 segue sempre 24.Cc8. Vedi quanto è forte il Cavallo in d6?

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento


Hit Counter by technology news