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Analizza con Leonardo!

ANALIZZA CON…LEONARDO!

Perchè ho analizzato questa partita del mio “studente” Leonardo? Innanzitutto perchè è un odontoiatra (come me) e poi perchè mi sento responsabile del consiglio di iscriversi ad un circolo. Ecco un frammento della sua email (dall’intrigante titolo:”Incisivi fratturati”):
Ieri sera ho seguito il tuo consiglio, sono andato al circolo qui a … e ho giocato due partite con un certo Alessandro. Due solenni sconfitte. Subito dopo, abbiamo analizzato la prima delle due, che poi, tornato a casa ho provato ad analizzare da solo. Ti invio il database. Alessandro mi ha fatto i complimenti per il gioco “fantasioso” (il mio avversario era un autentico gentleman!)…

L’analisi post-mortem con un altro essere umano, tuo avversario, è esperienza altamente formativa, che non potrà mai essere ottenuta giocando online o, PEGGIO, contro un motore scacchistico. Ovviamente, la successiva analisi dell’istruttore permette di avere consigli personalizzati sulle proprie mancanze (il corretto flusso del pensiero!).

La ritengo istruttiva anche per la solita questione: devo studiare prima il Mediogioco o prima la teoria delle aperture? (equivalente aalla domanda: “è nato prima l’uovo o la gallina?”).L’avversario ha definito “fantasioso” il gioco in apertura di Leonardo: in effetti, è passato dalla Pirc all’Est-Indiana variante Seirawan, poi alla Saemisch, per concludere con un Dragone Classico (Maroczy bind). Veramente ingegnoso! Questo spiega il mio appellativo scherzoso, Leonardo da Vinci, dato al conduttore dei pezzi Bianchi! 😆

Clicca qui per salvare il video: Analizza con Leonardo (1017)

11 Commenti a “Analizza con Leonardo!”

  • leonardo79 says:

    Unzicker-Botvinnik, XV Olimpiadi – Varna, 1962; M. Botvinnik, Lavori critici e analitici, Vol. 3, Partita n° 316, Roma 2003, Caissa Italia, p. 137.

    “1.e4 g6 2.d4 Ag7 3.Cf3 d6 4.Cc3; In generale l’Indiana di Re pone il Nero di fronte a problemi più seri, quindi bisognerebbe preferire 4. c4. Tuttavia Unzicker, sostenitore accanito del gioco aperto, preferisce evitare un’apertura chiusa”.

    Cito giusto per precisione, senza nessun piglio particolare, magari notando che l’ordine di mosse era anche differente (e che Unzicker, se interrogato, probabilmente avrebbe risposto: “Io?! Combinativo!”). Non ho scritto i vari nomi delle aperture, che pure un po’ conosco (ma solo i nomi!) proprio perché, avrai capito, malgrado lo studio non esattamente assiduo di varie partite commentate, mi preme imparare i fondamenti degli scacchi (o piuttosto “capire”, come direbbe Kortshnoj).

    Del resto anche io combino…disastri!…quanto all’orribile C:d5, potrei solo giustificarmi, mortificato…a Caval donato non si guarda in bocca!

    Grazie, commento per me, che sulla scacchiera reggo l’anima coi denti, preziosissimo! Un caro saluto, Leonardo

  • Via mail mi hai scritto:”L’analisi che hai fatto è impietosa…”. Ma, dal tono del tuo post qui sopra, capisco che il messaggio che volevo trasmettere non è stato chiaro, ed allora lo esplicito qui.

    Non mettevo in dubbio la tua capacità di saper classificare le aperture: la mia principale critica era rivolta al tono generale dei tuoi commenti.
    Un commento ideale, secondo me, è questo:
    A) Valuto la posizione (in base a criteri standard: Sicurezza del Re, struttura pedonale, attività pezzi)
    B) Cosa vuole fare il mio avversario? (minacce a breve termine: l’ultima sua mossa! o minacce a lungo termine)
    C) Cosa devo fare io (piano)
    D) Calcolo (in base alle mie capacità. Nel caso tuo, massimo 3-4 semimosse).
    Invece, cosa ho letto?
    -Mossa 6.f3 “decido di giocare un’indiana di re, e scelgo l’impianto con f3…perche’ presumo che cosi’ saro’ al sicuro ad est. Infatti, il disastro è successo al centro e a ovest.” No, dopo sole 9 mosse hai perso per 15…Db6+ che sfrutta la debolezza creata proprio da 6.f3 (Conseguenze di f3: difende e4 ma indebolisce la diagonale a7-g1, come più volte ripetuto nel video).
    -Mossa 13…Tfd8 “La mia posizione, che gia’ mi dispiaceva, mi piace ancora meno.” Errore: qui il Bianco stava meglio, non peggio (è ottima la formazione Maroczy!!).
    Nota la valutazione basata su criteri soggettivi, emozionali (“mi piace”, “presumo”) e non su criteri obiettivi (“ho quella tal debolezza strutturale nel pedone XY” oppure “ho l’alfiere GG fuorigioco” o “ho il cavallo ZZ privo di avamposti” ecc.ecc.).

    Tralascio gli errori di calcolo delle varianti (punto D della scaletta) perchè, al momento, non sono il tuo primo problema. Il primo problema da affrontare è il punto A) della scaletta mentale di sopra (VALUTAZIONE CORRETTA DELLA POSIZIONE).

    Ed infine, una nota sull’apertura.
    Rimango del parere che la citazione su Botvinnik (e la conseguente decisione presa a tavolino di giocare 4.c4) sia stata inappropriata: innanzitutto, 1…g6 2…Ag7 è la Difesa Moderna, non la Pirc (a proposito: un giocatore moderno oggi, forse, giocherebbe un’apertura come 3…c5! “the sniper”). In secondo luogo (ma ancora più importante!): scegliere una mossa come 4.c4 (switch verso un’apertura di Donna) ed accompagnarla col commento “decido di seguire il consiglio (di Botvinnik), del tutto incurante del fatto che io non gioco mai partite di donna…” mi ha provocato un’attacco di panico!

  • leonardo79 says:

    Giuseppe, le lezione, sia nel merito della presente partita che sulla correttezza, del flusso del pensiero e di quella, per così dire, “morale”, è stata molto chiara, chiarissima. Non essere così suscettibile! Il tono del mio post non era per nulla polemico, assolutamente; ho citato le parole di B. solo perché nel video tu ironizzavi su chissà chi fosse ‘sto misterioso GM e quindi mi è sembrato corretto riportare il frammento, tutto qui. Ricercando la partita, con un certo diappunto, ho notato anche che l’ordine di mosse era differente…ma avevo pure precisato che la mia era una debole reminiscenza. Capisco, comunque, che tutte queste riflessioni, che lasciano davvero il tempo che trovano, siano state inappropriate. Niente da eccepire sul resto. Mi rendo anche conto che al mio miserevole livello sfogliare certi libri alla fine risulta fuorviante. Quella delle valutazioni emozionali, poi, è una cosa del tutto irragionevole. Ma io ti ho semplicemente, candidamente, confessato quali sono stati i meccanismi mentali (ed emozionali, ovvio) che mi hanno guidato in quell’obbrobrio. Proprio nel fatto che tu, con precisione chirurgica, ne abbia dimostrato la scorrettezza e l’inadeguatezza, risiede quell’insegnamento di cui ho maggiormente bisogno. E come ti rammento sempre, ti sono molto riconoscente.

    “Quelli che s’innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”. Leonardo Da Vinci

  • No, non sono suscettibile.
    Ed a proposito dell’affermazione “al mio livello sfogliare certi libri alla fine risulta fuorviante” rispondo col commento comparso su Youtube a questo video:”mi piacciono le analisi di partite di noi comuni mortali….”.
    Infatti, il problema fondamentale è che noi, sui libri, troviamo sempre analisi di partite giocate da professionisti o semi-professionisti. Le rare eccezioni (“The amateurs’s mind” di Jeremy Silman) sono un po’ deludenti e molto legate alla tesi (gli “squilibri”).

  • leonardo79 says:

    E se devo proprio essere sincero fino in fondo, ti confesso, con una certa ingenuità, anche questo: quando a 1.e4 vedo rispondere d6, g6, b6 ecc…mi tornano in mente prima Capablanca, che nei Fondamenti, in un paragrafo sulle aperture, sconsiglia energicamente simili “avventure” (ma è un libro degli anni ’20, di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima…) e poi Fischer, che, mi pare rammentando a sua volta Steinitz, senza mezzi termini, definiva tali repliche “bidoni” (sempre molto sanguigno, F.). Faccio notare che proprio Lui ha subito una sconfitta abbastanza dolorosa da Krtshnoj in una famosa Pirc (è molto bello leggere, nell’analisi di K., come questi si era preparato ad affrontare F. e come, puntualmente, F. si sia effettivamente comportato come K. si aspettava). Ma è evidente che queste considerazioni siano preconcette e, alla fine, gratuite (sono giocabilissime, con vantaggi e svantaggi, è ovvio)…eppure, irrazionalmente, mi scattano automatiche appena il Nero muove di un passo quei P. Quindi, la lettura (o il fraintendimento?!), senza una guida, di libri, anche pacificamente ritenuti ottimi, può ingenerare delle strane tare…come la reazione stizzosa, da te rammentata spesso, ad una mossa provocatoria dell’avversario (che so, per es., uno dei tanti gambetti notoriamente rischiosi): “mmm, bravo, hai fatto questa?! Adesso ti PUNISCO…” Contenuto emozionale, anche qui. Ma io…gioco contro i pezzi o contro un essere umano? (e dai, altro libro…) D’accordo, bla bla bla, tutte considerazioni che lasciano il tempo che trovano; eppure, credo che non capiti solo a me. L’importante è divenirne consapevoli e cambiare atteggiamento.

  • HOTDOG says:

    commentando la prima partita del match Steinitz-Dubois, in cui il nostro aveva il bianco, Fischer scrive appunto dopo le mosse 1.e4 e5: ”Per quanto ne so, questo è l’unico modo in cui Steinitz, in quasi quarant’anni di carriera, ha risposto a 1. e4. Ovviamente non prendo in considerazione le partite a vantaggio, dal momento che concedendo Pedone e tratto (il Nero rimuove il pf7) 1. … e5?? è confutata da 2. Dh5+ e il Nero può abbandonare. Steinitz non ha mai giocato la Difesa Siciliana né tanto meno quella Francese, che anzi considerava la più scialba di tutte le aperture. La Difesa Alekhine, 1. … Cf6, non era ancora stata inventata, sebbene ne abbia trovato un esempio nella raccolta delle partite di Anderssen pubblicata dal Dr. von Gottschall. Anderssen concedeva il vantaggio del Cb1 e von Gottschall, ingenerosamente, affibbiò a 1. … Cf6 ben due punti interrogativi, ritenendola una mossa da schiappa. Steinitz definì 1. … c6 “bizzarra”. Con 1. … d5 il Nero perde semplicemente tempo e Steinitz, ovviamente, rifutava d’istinto bidonate quali 1. … d6, 1. … g6, 1. … b6, 1. … Cc6, ecc. ecc. ” (fonte http://www.linuxinterflorence.net/documents/Dubois_vs_Steinitz.pdf )

    poi però Fischer giocò la Pirc addirittura nel match mondiale contro Spassky per la prima volta in carriera

  • leonardo79 says:

    “All that matters on the chessboard is good moves”. Il resto, per quanto piacevole ed affascinante, è pettegolezzo…come quando Bronstein (meraviglioso!), con l’aria perentoria, sbrigativa, di chi afferma cose sagge, ti dice che Smyslov “con la sicliana chiusa ha grattato punti per anni”; poi un bel giorno sgrani gli occhi, vedendo come, proprio Lui, proprio in una siciliana chiusa, proprio contro Smyslov, ha perso. E chissà quante storie simili ci saranno…in “un mare dove il moscerino può bere e l’elefante fare il bagno”.

  • Vedo che volate alto e, pur apprezzando molto i due ultimi interventi (interessantissimo il link dato da HOTDOG), devo farvi tornare coi piedi per terra!
    Parto con la frase “Con 1. … d5 il Nero perde semplicemente tempo” per chiarire il mio pensiero.

    E’ vero: anche Nimzowitsch, nel “Mio Sistema”, utilizza proprio la Scandinava come esempio di cattivo gioco in apertura. E cito anche Bobby Fischer, che diceva di avere analizzato a fondo la Scandinava, in preparazione del suo match con Bent Larsen, ed ogni linea finiva con +-. Nel match Larsen non usò mai la Scandinava (match finito comunque 6:0 per Fischer). Ma, se questo vale per Steinitz,Nimzowitsch, Fischer, vale anche per NOI DILETTANTI? Credo proprio di no!

    La Difesa Scandinava è buona soprattutto per il giocatore strategico che vuole giocare posizioni relativamente tranquille e cercare l’iniziativa successivamente, nel mediogioco. Nella Scandinava, la struttura pedonale è già creata dopo solo 2 mosse: una struttura pedonale (dopo e7-e6 e c7-c6) molto solida e senza debolezze! A differenza di qualsiasi altra apertura, qui abbiamo solo un singolo tipo di centro ed una struttura pedonale caratterizzata da 1 colonna semi-aperta per entrambi i giocatori. Questa semplicità è un fattore importantissimo, per un dilettante che non vuole (non deve!) dedicare troppo tempo allo studio della teoria.

    Ed ancora. E’ vero che il Nero perde un tempo (dopo Cc3) ma questo è compensato dal fatto che tutti i pezzi neri avranno buone case di sviluppo. In quasi tutte le aperture, il Nero incontra alcuni problemi con uno dei pezzi minori (di solito, l’alfiere campochiaro: pensate alla Francese!). Nella Scandinava, il Nero non ha pezzi”cattivi”!

    Altro importante aspetto della Scandinava è che il Bianco non ha attacchi contro il Re nero.

    CONCLUSIONE. Attenti a ritenere i pareri dei professionisti adatti al nostro gioco da dilettanti. Se Fernando Alonso controlla i suoi pneumatici, lo fa con uno spirito diverso dal mio (sono sgonfie? Ok, passo dal benzinaio…). Se Fischer o Nimzo non giocavano la Scandinava, non significa che questo sia consiglio valido anche per noi poveri mortali. E questo vale, ovviamente, anche per tante altre aperture…

  • seanconiglio says:

    Giuseppe, volevo solo aggiungere che concordo perfettamente con quanto dici. “Volare basso” negli scacchi non significa mancare di ambizione o di curiosità verso l’Olimpo e gli Dei degli scacchi, ma semplicemente essere realisti, guardare agli strappi sul vestito (e porvi rimedio), prima che alla cravatta firmata. L’unica strada per fare progressi negli scacchi è mettere un passo dietro l’altro perchè… ai margini del nostro cammino c’è l’abisso o il cielo sopra di noi (ma diventare angeli è dura, durissima).

  • Chessfire93 says:

    Devo dire che le lezioni sulle videoanalisi sono tra le più istruttive di tutte…potrebbe metterne di più?

  • Optometry says:

    Concordo pienamente con Chessfire93: è qui che noi nazionali o n.c. confrontiamo il nostro errato pensiero\approccio agli scacchi con quello di un maestro. Per lui è cosi logico e semplice, per noi è “pane”.
    Grazie.

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