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Quiz giornaliero

Esercizio 97

MOTORE vs UOMO n.3

Analizza con la teoria di Shashin

Anche questa posizione (cfr. il precedente Esercizio n.96) mi è stata segnalata da Andrea Manzo, del team di Vitruvius (chess engine).
Copio ed incollo dalla sua mail:

Stiamo affinando il prossimo Vitruvius controllandone e affinandone lo stile di gioco anche grazie al libro di Shashin.
Secondo la sua teoria, oltre agli algoritmi fondamentali di Tal, di Capablanca e di Petrosian, Shashin definisce anche quelli “misti” nelle zone di confine:
Petrosian-Capablanca
Capablanca-Tal
e, infine,
Tal-Capablanca-Petrosian che è quello piu’ complesso e caotico e il cui motto è “provarle tutte dato che la safety è veramente imprevedibile”.
Questi algoritmi misti e l’algoritmo di Capablanca consentono d’evidenziare lo stile di gioco.
In particolare, la teoria distingue due tipi di posizioni critiche:
1. quelle di tipo 1 nelle quali vi sono due mosse piu’ o meno di stessa forza, una di tipo Capablanca e una di tipo Tal (algoritmo misto Tal-Capablanca)
2. quelle di tipo 2 nelle quali vi sono due mosse piu’ o meno di stessa forza per aumentare il fattore d’espansione mantenendo inalterata la densità d’impacchettamento (algoritmo di Capablanca): aumento dalle retrovie (profilassi stile Karpov) o dal fronte avanzato (aggressività)
Ti posto allora le seguenti tre posizioni d’esempio tratte dal libro:
Posizione critica di tipo 1: (omissis)
Posizione critica di tipo 2: (omissis)

Fedorov Kobalia Maikop 1998
r1r3k1/1bq1bppp/p1npp3/2nB1NP1/1p2P3/2N1B1R1/PPP1QP1P/2KR4 w – – 0 1
Algoritmo misto di Tal-Capablanca-Petrosian

In particolare, prova ad accendere qualsiasi motore, a qualsiasi profondità e vedi se trova la mossa 17 del Bianco.
Noi non ci siamo riusciti anche con computer ipercorazzati.
A livello didattico, a mio avviso, sono molto istruttive per evidenziare sia lo stile di gioco dei tuoi studenti sia i limiti dei motori attuali.

Qui per salvare il video: 

3 Commenti a “Esercizio 97”

  • antonio58 says:

    I motori del futuro devono essere insegnanti che parlano pure e spiegano tutte le fasi di gioco:apertura,mediogioco e finale quando faranno questo avremo raggiunto il top.Ci arriveremo? Vedremo.

  • Heuristik says:

    Bellissimo videoesercizio, complimenti.

    Questo thread sembra essere l’ideale per parlare dei motori, senza essere “seviziati”, come nel Videoesercizio 11, dal “maschio alfa” del blog 🙂 🙂 🙂 (non se la prenda, Maestro, sto scherzando!)

    Proverò a dare un piccolo contributo da informatico.

    Allo stato attuale dell’arte dell’intelligenza artificiale, i motori sono molto bravi a valutare elementi “statici” della posizione: peso del materiale, posizione e valore relativi dei pedoni e dei pezzi, case controllate / difese minacciate, pezzi difesi / minacciati, sicurezza del Re ecc… I maggiori limiti si evidenziano nell’analisi degli elementi “dinamici” ovvero piani a lungo raggio che coinvolgono catture / ricatture, sacrifici con sbilanciamento del materiale, a scopi stratetici, senza avere come fine, quindi, lo scacco matto diretto o un guadagno decisivo di materiale. Per quanto passi da gigante siano stati fatti negli ultimi anni, spesso il crudo materiale è la sola cosa che i motori più capiscono e calcolano veramente, con i tutti i limiti che ne derivano.

    La posizione del videoesercizio è emblematica: contiene un numero esorbitante, anche nelle varianti e sottovarianti a profondità più elevata, di catture / ricatture, pezzi in presa, in contemporanea (questo fatto della contemporaneità è importante). Praticamente tutti i pezzi leggere e pesanti in gioco, di cui molti contemporaneamente in presa!

    Gli algoritmi euristici dei motori non calcolano tutte le varianti ma usano varie tecniche di “potatura” per arrivare a profondità di calcolo più elevate nel minor tempo possibile. E’ quindi una “stima”, un’approssimazione, e come tale suscettibile di errore. Il calcolo a forza bruta (tutte le mosse possibili) non è ancora attuabile: i motori a pura forza bruta ci sono ma l’esperienza al momento ci insegna che quelli più “furbi” (che “tagliano” le varianti) sono ancora i più forti.

    Per motivi di memoria e di tempo (altrimenti il motore ci metterebbe una vita e gli cadrebbe la bandierina) il motore arriva fino a una certa profondità, poi si ferma. Se a quella profondità ci sono catture / ricatture, il motore usa ulteriori algoritmi di valutazione (Quiescence, …) per evitare “l’effetto orizzonte” e sviste tattiche che magari fanno sfuggire un matto imminente: è grazie a questi algoritmi che i motori sono in grado di sacrificare magari la Regina stessa per poi dare scacco matto due o tre mosse dopo. Però, appunto perché impiegati in situazioni limite e spesso a fine variante, questi algoritmi sono più “grezzi” e quindi la loro valutazione è ancor più “grezza” di quella standard, molto più materialistica e meno improntata alla valutazione della posizione (in senso strategico).

    Questo fatto introduce una certa “instabilità” nella valutazione di una posizione complessa come quella del video. Anche a profondità elevata continuamo a trovare varianti in cui i pezzi vengono lanciati come sassi a destra e a manca.

    Per un motore è come… essere una barca che cerca la rotta con il mare in tempesta. Il motore è spesso a suo agio in posizioni dove apparentemente “non c’è nulla da fare”, una specie di calma piatta dove poter navigare in santa pace…

    Facendo dunque analizzare la posizione a un forte motore si vede subito che la valutazione numerica subisce repentini cambiamenti (il mare in tempesta!). La mossa della partita non viene presa in considerazione, perché una volta che il motore trova una variante per lui buona… in un certo senso si incastra in quella direzione ed è difficile smuoverlo da lì.
    Se gli si suggerisce la mossa, si vede che all’inizio il motore non è particolarmente soddisfatto, poi però la valutazione migliora e si avvicina a quella che aveva valutato, pur rimanendo inferiore per piccole frazioni di Pedone: è questo il punto!
    Non stiamo parlando di grandi cifre… frazioni di Pedone!

    Per un motore anche una differenza di 0,01 porta a scegliere una variante invece che un’altra. I motori usano una filosofia binaria “bianco / nero”, “vivo o morto”, non accettano compromessi! Ma per un giocatore umano, in posizioni taglienti come quella dell’esercizio, differenze di frazioni di pedone non significano un bel nulla.

    In conclusione: quello degli scacchi è un gioco ancora non risolto (al contrario di Dama e Othello) quindi non è possibile dimostrare quale sia la mossa vincente, non in senso matematico almeno.
    D’altro canto sebbene gli algoritmi dei motori siano sempre più modellati per imitare in pensiero umano, entrambi (umani e motori) usano un metodo di calcolo completamente diverso e per lo più incompatibile (senza parlare del concetto di “intuizione”).
    Alla fine… la mossa giocata in partita e quella suggerita dal motore sono entrambe valide e giocabili! Inutile mettersi a sbattere i pugni dicendo “i motori sono stupidi e fanno schifo” oppure “i motori oramai giocano sempre meglio”. Forse non ha neanche senso intestardirsi di far giocare al motore la mossa della partita (come spesso è impensabile fare il contrario).

    Come diceva Capablanca e come ribadisce ai giorni nostri lo scritture e istruttore Wimmy Hendriks, l’importante è giocare “la mossa più forte”. Per gli umani, che a meno di barare non posso usare il pc, la mossa più forte è quella che fa vincere… anche se è solo frutto dell'”intuizione”. Per un motore è la mossa “dal valore numerico migliore”. Impossibile fare paragoni.

    Mi scuso per la lunga digressione, che ho tentato di tenere su toni leggeri senza scadere in noiosi tecnicismi, e saluto il Maestro “alfa” con la speranza che non mi rispedisca di nuovo nell’iperspazio 🙂

  • Giuseppe Tarascio says:

    Purtroppo, il tuo intervento mi è piaciuto. Brutto segno, per me: sto invecchiando. O forse hai inoculato il virus “chess.engine-worm32” in questo sito 😆

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