Pedoni e Stabilità
VALORE DEL PEDONE
Pedoni e Stabilità
Quando un gruppo di pedoni occupa il centro, consente di dominarlo SOLO se soddisfa una condizione: deve essere un centro pedonale STABILE. Come scrisse il GM Reuben Fine in “Il mediogioco negli scacchi”: ‘Il concetto di struttura pedonale consiste nell’analizzarne la mobilità’.”
I pedoni mobili sono forti; quelli bloccati sono deboli. Perciò il video è un’ennesima critica all’interpretazione errata della filosofia di Nimzowitsch (“il Blocco”).
La partita commentata è Kolosov,Anatoly G (1934) – Peruhin,Anatoliy (1556) [B84] Uljanovsk Povolje (6), 28.08.2011.
N.B. Questo video è la prova che i principianti non sbagliano perchè “fanno errori di calcolo” o per “scarsa capacità di visualizzazione” o perchè non riescono a “vedere varianti lunghe 5 mosse”, ma perchè hanno un errato modo di pensare, uno scorretto flusso del pensiero, difetto spesso amplificato dalle cattive letture.
Qui per salvare il video:
Video molto istruttivo!
Infatti spessissimo incorro nell’errore di voler bloccare il centro. Il motivo per cui lo faccio consiste nel voler stabilizzare il centro proprio come ha fatto il bianco in questa partita, per poi dedicarmi ad attaccare su di un ala, ma ottengo quasi sempre l’effetto contrario cioè quello di creami debolezze pedonali.Immagino che sia anche dovuto ad un fattore psicologico perché essendo un principiante in questo modo semplifico l’aspetto strategico della partita per ricondurla a modelli conosciuti. Inoltre in questa partita se avessi giocato con il nero alla mossa 19 non avrei giocato g6, ma coerentemente con il blocco avrei giocato al 100% f5, con l’intento di appunto di bloccare il pedone f4 del bianco anche a costo di crearmi la debolezza in e6. E’ probabile che l’esito sarebbe stato lo stesso.
Maestro, dovrebbe sciogliermi un dubbio.. ossia la differenza fra questo modo errato di procedere del 2N (metto i pedoni su casa chiara e conservo l’alfiere buono) e quel particolare approccio del suo amato Sistema Svizzero, in cui viene cambiato l’alfiere campo scuro, e si può verificare un centro bloccato con c5-d6-e5…
Al di là della situazione concreta, c’è differenza nell’idea generale?
Innanzitutto, ringrazio entrambi per i vostri interventi. Permettetimi di dare una risposta unica.
Da premettere che 3 giorni fa Leonida68 mi aveva inviato l’ultima sua partita di torneo per la consueta analisi post-mortem e l’avevo criticato per una sua decisione strategica, rivelatasi perdente, commentata da lui:”Ho giocato e2-e4 pensando di bloccare il centro…” eccetera eccetera, ma dopo poche mosse si è reso conto di essersi semplicemente creato una debolezza nella casa d3-. Gli avevo perciò risposto:”Guarda il prossimo video!”. Ed ora arrivo all’idea generale (richiesta anche da Luluccio90).
IN GENERALE, secondo la strategia moderna, bisogna sempre cercare di:
a) mantenere la tensione
b) saper “aprire la posizione” al momento giusto.
Il blocco centrale, invece, ha perso molto del suo fascino: ad esempio, cercate nei libri moderni di strategia un capitolo sul “Blocco”. Avrete difficoltà!! Vi parleranno del blocco del pedone passato o del blocco inteso come strumento tattico (combinazioni basate sul blocco), ma la filosofia “blocco il centro e poi attacco su un lato” è considerata troppo rozza, risaputa e persino pericolosa, in quanto anche un avversario più debole può avere chances di controgioco.
Infine, una precisazione sul Sistema Svizzero nella Difesa Indiana: NON confondere la strategia su casa scura tipica di quella apertura col concetto di blocco! Possono coesistere le 2 strategie, ovviamente, ma sono due tecniche differenti! Ad esempio, una strategia su casa scura può essere usata anche SENZA un blocco (confronta la videolezione del Maestro Branca sul topic). Viceversa, un blocco si associa quasi sempre ad una strategia a colore.
Il succo del discorso, comunque, è ovvio: si tratta di strategie delicate da maneggiare, difficili da applicare, inadatte a giocatori principianti. E qui potrei aprire un discorso sulle aperture (come la Francese o l’EstIndiana o l’Ippopotamo) inadatte ai principianti (ELO under 2000, giusto per dare un riferimento e giusto per fare arrabbiare una platea più ampia delle Seconde Nazionali 😆 😆 )
Sono ancora io, ben conosciuto su giocareascacchi.it con vari nickname (Ciak, Qfwfq e tantissimi altri che ben conosci).
Bravo sul concetto di strategie su una casa e blocco e della loro differenza…questa è una cosa giustissima che hai detto anche se mi ripugna dirtelo!
Maestro, sempre parlando in generale quando conviene aprire la posizione e invece quando conviene tenerla chiusa?
In base a quanto sto imparando, laddove l’avversario abbia delle debolezze (case deboli intorno all’arrocco, pedoni arretrati ecc)per poterle attaccare occorre aprire la posizione, anche quando il re avversario è rimasto al centro non arroccato per poter sfruttare questa debolezza occorre aprire la posizione; di converso conviene mantenere chiusa la posizione quando per es. si possiedono i cavalli contro la coppia degli alfieri avversaria, oltre a questi elementi ve ne sono altri da considerare?
Grazie
Lascia perdere il discorso cavallo/alfiere (se hai visto i video sulla Difesa Cigorin, ed in particolare il video CIGORIN 9, avrai imparato che il tema è spinoso e soggetto a valutazioni differenti). Pertanto, lasciamo perdere anche tutte le interpretazioni scorrette di varie aperture (considera la variante di spinta nella Francese 1.e4 e6 2.d4 d5 4.e5, interpretata da Nimzowitsch come esempio di blocco centrale e completamente rivisitata da GM moderni come Sveshnikov e Moskalenko: oramai solo i Non Classificati credono che tutto si risolva con la formula semplicistica “il Bianco attacca sul lato di Re ed il Nero reagisce sul lato di Donna”).
Parliamo, invece, in termini di strategia moderna! Quando aprire la posizione?
Bella domanda!! 😆
Trovare la mossa corretta è sempre difficile, ma SEMPRE, quando facciamo una mossa, noi dobbiamo cercare di migliorare la nostra posizione. O, quanto meno, la nostra mossa non deve peggiorare la nostra posizione! Pertanto, tutte le mosse dovrebbero incrementare la nostra attività, oppure ridurre l’attività dell’avversario, limitare la nostra vulnerabilità (ridurre i punti deboli) o incrementare la vulnerabilità del nostro avversario. Facile, no?! 😆
Ok, in pratica, tu devi:
– svilupparti
– piazzare i pezzi attivamente.
Solo ora, puoi:
– sfruttare le vulnerabilità del nemico (ad es., se ha un pezzo indifeso o poco protetto, sei autorizzato ad aprire la posizione)
– migliorare la tua struttura pedonale (ad esempio se, aprendo la posizione, puoi sdoppiarti i pedoni,ebbene, APRILA!!)
– provocare una debolezza (se, aprendo la posizione, ti crei un target da attaccare, ebbene APRILA!)
– cambiare pezzi attivi del tuo avversario (“aprire la posizione” significa sia cambiare pedoni e sia cambiare pezzi!!).
Come vedi, non vado avanti per pregiudizi stupidi (“sto giocando l’Est-Indiana, allora cerco di bloccare il centro”) ma ragiono concretamente: valuto la posizione e, in base alla ATTIVITA’, prendo le decisioni.
Rileggendo il mio precedente intervento, ho capito che dovevo spiegare meglio il mio pensiero.
In pratica, quello che suggerivo con i vari punti (-provocare… – cambiare…)era di usare sempre dei MINI-PIANI.
La filosofia trasmessaci dal dott. Tarrasch, invece, era quella del MAXI-PIANO. Il bravo giocatore era quello che:
1) sceglieva una apertura
2) conosceva a menadito il piano principale
3) lo eseguiva metodicamente attraverso tutto il mediogioco e, talvolta, addirittura, arrivava in finale!!
Ora, non voglio negare il fascino fiabesco di questa narrazione! Io studio (ad esempio) la Francese var. di Spinta (1.e4 e6 2.d4 d5 3.e5), dopo 3 mosse ho già bloccato il centro, attacco sul lato di Re (dove il Nero ha, ovviamente, arroccato) con f2-f4-f5, controllo gli insulsi contrattacchi del Nero con c7-c5-c4 (l’idiota non ha visto che il Re bianco l’ho messo in g1) poi…bim-bum-bam Scacco matto! Oppure guadagno materiale e vinco il finale in bello stile.
Questo poteva essere vero ai tempi di Nimzowitsch o di Romanovsky (anni 1910-20), ma OGGI, non è così. Una qualsiasi categoria nazionale ha a disposizione libri di aperture e conosce molte tecniche difensive in mediogioco (la DIFESA, questa sconosciuta, ai tempi di Tarrasch: solo Lasker ne parlava, era era irriso) che rendono difficile l’applicazione di questi MAXI-PIANI.
Il mio consiglio, pertanto, è quello di accontentarsi dei MINI-PIANI. Ossia, consiglio di giocare…COME UN MOTORE SCACCHISTICO! Se metti una posizione in un motore, quello non risponde con “blocco il centro, poi in una decina di mosse attacco sul lato di Donna, in altre 10 mosse smonto il contrattacco sull’altro lato e poi….”. No. Stockfish ti dirà, semplicemente:”15.Cf3-d2″ e tu capirai il senso di quella mossa solo perchè poi proseguirà con 16.Cd2-c4, MIGLIORANDO la posizione di quel cavallo. E’ meno “romantico”, ma realistico.
Concludo con questa osservazione: nessuno di noi comprerebbe un chess engine che “giocasse in modo umano”, perchè sarebbe un motore “innaturale”, un umanoide pieno di errori!
Viceversa, siamo noi umani che dobbiamo cercare di giocare “come i motori”, ossia in modo freddo ed asettico, senza perderci dietro ai pregiudizi (IL PIANO)! Prova a togliere il libro di apertura ad un motore: risponderà ugualmente ad 1.e4 con mosse centrali (tipo 1…e5 o 1…c5 e così via). Ma non risponderà mai 1…h5?? perchè non è stolto come noi esseri umani! 😆
Maestro, rimango un pò disorientato dal Suo intervento, infatti nella parte relativa alla strategia, insegna che l’errore del principiante sta nel suo modo di pensare. Ad ogni mossa dell’avversario occorre vedere le conseguenze e valutare le minacce reali, valutare la posizione (centro, sicurezza del re, attività dei pezzi)ed elaborare una lista da fare insomma un mini piano: creare una superiorità locale di pezzi su ala ad esempio, sfruttare una colonna aperta o un avamposto ecc.,nel caso in cui la posizione sia tattica allora si può adottare la tecnica S C A P.per trovare combinazioni tattiche.
Ma questo non è in contraddizione con il post precedente? Se dovessimo seguire il consiglio del post precedente al diavolo lista del to do, occorre semplicemente guardare all’attività e allo sviluppo dei pezzi che un algoritmo di un programma scacchistico esprime confrontando equazioni, quindi paradossalmente nella scelta delle candidate dovrei scartare una mossa che potrebbe essere funzionale al mio piano ad es portare un cavallo dopo 3 semi mosse in un avamposto rispetto ad un altra candidata che renderebbe da subito quel cavallo più attivo perchè attacca subito il un pezzo o il centro?
Grazie per il chiarimento.
Quando si discute in termini generali, è facile non essere chiari. MEA CULPA!
Passo ad un esempio concreto.
In settimana ho analizzato alcune partite di uno studente (2Nazionale) giocate in Piemonte. Contro un 1Naz si è trovato, dopo l’apertura (Francese, lui aveva il Bianco), in una posizione ottimale: aveva il pedone d4 che supportava Ce5/Cc5. Due ottimi avamposti! Visto che hai citato i motori, ti segnalo che Rybka concedeva +1.35 di vantaggio al Bianco. Ora, COPIO ED INCOLLO alcuni commenti dello studente:
a) Mossa 23.Ce5 ” qui sentivo di stare vincendo, ma non sapevo come proseguire con chiarezza“.
b) Mossa 25.Tc2 “ancora, direi che il bianco sta meglio, ma qui la verità è che il nero continua a ciondolare con i pezzi, ma io non trovo un piano“. Nota l’ansia del Bianco: il mio Regno per un …piano! Ma, esiste veramente UN piano unico, vincente, che trasporti rapidamente da una buona apertura ad un rapido abbandono dell’avversario??
c) Mossa 32.Tc3 “ancora non ho ben chiaro cosa fare… ” Prego osservare che ora la valutazione di Rybka è +1.96. Dunque, in realtà, il Bianco ha MIGLIORATO la posizione dei suoi pezzi. E questo E’ PIU’ CHE SUFFICIENTE, per vincere. Ma il Bianco vuole un PIANO…lo troverà?? Seguiamolo…
d) Mossa 38.f4 “chiudere tutto mi è sembrato necessario. Inizio ad avere meno tempo sull’orologio e non mi andava di rischiare, sebbene questo mi renda l’alfiere g3 pietoso” La valutazione di Rybka crolla a precipizio, ed il mio commento è stato:
“NOOOOOOOOOOOOO MAI BLOCCARE TUTTO!!!!!!!!!!!! CHI STA MEGLIO DEVE APRIRE LA POSIZIONE, NON CHIUDERE TUTTO. Guarda il mio ultimo video online “Pedoni e centro stabile” Videolezione 48″.
Per la cronaca, la partita è finita patta.
Io credo che il destino delle Seconde Nazionali sia segnato, se non si resettano, cancellando dalla propria mente l’idea che il “blocco del centro” sia un piano facile, vincente, efficace in qualunque situazione. Migliorare la propria posizione (come aveva fatto sino a quel momento) avrebbe portato il Bianco alla vittoria. Ma bisognava saper “reggere la tensione”, NON bloccare tutto! Nota che tutti studiano moltissimo la teoria delle aperture proprio per la “segreta speranza” di vincere rapidamente, con UN piano facile, che dalla prima mossa li porti alla conclusione tramite una cavalcata trionfale. Purtroppo, il gioco a tavolino è differente! Occorre mantenere la tensione sulla scacchiera, soprattutto quando si è in vantaggio.
Intervengo in quanto sono il povero seconda nazionale che ha buttato una vittoria alle ortiche chiudendo la posizione 🙂
Sulla smania di trovare un piano, premetto che forse sono stato influenzato dai commenti di alcuni miei amici 1N che mi hanno colpito molto e che riporto (probabilmente sono sbagliati, mi fido più del maestro Tarascio): “Non mi piace come hai giocato, il bianco non ha avuto un piano, ha solo perso tempo con i pezzi”.
Essendo amici sopra i 1900, ritenevo che il loro parere fosse più autorevole del mio, quindi mi sono in qualche modo convinto che potesse essere vero: in effetti come scritto in un mio commento, non sapevo bene cosa fare in quella posizione schiacciante per infliggere un colpo di grazia.
Ho quindi ciondolato (migliorato?) con i miei pezzi fino ad arrivare al momentaccio f4 che chiude tutto. Quella mossa l’ho giocata in principio di zeitnot e dopo un errore che stava concedendo troppo controgioco al mio avversario che intendeva raddoppiare sulla colonna (f4 chiudeva tutto e un solido alfiere in g3 rendeva il lato di re un fortino.. o almeno così credevo 🙂 ).
Ora, il maestro, mi ha indicato che chi sta meglio deve aprire il gioco, ma allora io mi chiedo: aprire il gioco non è un piano che quindi io non sono riuscito a trovare? (questo penso aumenterebbe la mia smania e motiverebbe la mia ansia!!)
La verità finale comunque è che in zeitnot mi sono fatto prendere dalla tensione e ho optato per un approccio estremamente cauto, per il quale ho chiuso il centro. Non l’ho fatto per credenza di vincere in modo facile ed efficace, ho ceduto alla tensione. Stare in posizione vincente porta il fatto di dover dimostrare all’avversario che effettivamente sai vincere. Paradossalmente, difendersi, a volte è più semplice.. almeno psicologicamente.
Gli scacchi a tavolino sono davvero molto diversi dalle blitz online. In intere partite a 3 minuti non ho mai sofferto del poco tempo, invece a tavolino sotto i 10 minuti inizio a vedere rosso, ahahaha.
Saluti a tutti,
Mario
Scusa Giuseppe ma 28)e6 (sacrificio demolitorio) è un errore per 28)Dh7!! funziona subito per lo scacco doppio di scoperta! O sono ubriaco ,possibile che nessuno se ne sia accorto TATTICA TATTICA TATTICA /GLI SCACCHI SONO AL 99% TATTICA .
Un consiglio a tutti gli under 2000 lasciate stare ragionamenti troppo complicati di strategia giocate come i motori che non ne sanno niente sull’argomento.
bvito, qual è la differenza tra le sequenze 28.e6/29.Dxh7 e 28.Dxh7/29.e6? Onestamente, per me, nessuna! Inserirla nel video avrebbe ottenuto solo il risultato di “interrompere un’emozione”, come uno spot pubblicitario in mezzo ad un film! 😆 No, tra l’altro NON ho controllato assolutamente le mosse con un motore! Ero interessato al principio generale, non alle varianti.
Forse sono stato frainteso, mi spiego:con il mio intervento volevo sottolineare come non serve a niente parlare di concetti strategici nebulosi se poi non si vede un semplice matto in due mosse!!!
Tornando all’argomento non so se ne capisco qualcosa di scacchi ma una cosa l’ho imparata giocando qua e là qualche torneo: non esistono ricette strategiche assolute, non esistono dogmi vincenti in valore assoluto ma tutti i concetti strategici che fanno parte dello scacchista (coppia degli A, A buoni e cattivi, Cav vs Alf nel gioco chiuso e aperto,il blocco ecc.) sono TUTTI VALIDI ma vanno tirati fuori al momento opportuno relativamente alla posizione che si verifica in quell’istante. E’ questa la dote del fuoriclasse(guardate le partite di Caruana) che quando meno te l’aspetti cambia un magnifico alfiere di fianchetto con un Cavallo apparentemente inattivo ecc., è questa capacità di leggere la posizione e di capire ciò che VERAMENTE CONTA in una data posizione quello che fa la differenza tra un SuperGm e un M (lasciamo stare poi le catecorie Naz.).
In conclusione, quello che ho capito negli anni (e ti assicuro che non è poco) è che a scacchi sono forse più le eccezioni che le regole ed è proprio questo il fascino del gioco che ” per fortuna non sono solo logica e matematica” (chi l’ha detta questa mi pare Alekine/ please help me).
Vorrei una tua risposta su questo…grazie .
Bvito, concordo su tutto.
Volevo, però, tornare sul motivo fondamentale che sostiene questo video: la critica a Nimzowitsch o, per meglio dire, la critica all’errata interpretazione che i dilettanti fanno degli scritti di Nimzowitsch.
Potrei parlare di alcuni episodi sconcertanti sulla manipolazione degli scritti di alcuni grandi critici di Nimzo, primo fra tutti Mark Dvoretsky, che demolì l’intera teoria del “Mio Sistema” affermando che si salvava solamente la teoria dell’avamposto e della profilassi. Di Dvoretsky, invece, alcuni ricordano SOLO che, nel suo PRIMO libro, raccontò di aver letto il “Mio Sistema” su consiglio del suo istruttore, traendone giovamento (non credo che omettano tutte le SUCCESSIVE critiche di Dvoretsky per malafede, ma per semplice “scarsa cultura scacchistica”: non basta fare “copia ed incolla” dalla pagina web di qualche mattacchione per potersi illudere di capire qualcosa di Scacchi! 😆 ).
Ma preferisco sottoporre alla tua attenzione (bvito, so che sei un forte giocatore e quindi apprezzerai) la posizione cult del “Mio Sistema”:
BIANCO a5,b5,h5,Cd4,Ce5,Rg3
NERO a7,b7,d5,e6, Ta8,Ac8,Rg8
Nimzowitsch dichiarò che questa posizione, culmine di un blocco, era vincente per il Bianco, a dispetto del suo svantaggio materiale. Molti anni dopo, Mihail Tal scrisse su questa posizione, supportando l’opinione di Nimzo, trasformando il concetto di blocco in un vero e proprio “culto”.
Orbene, il giudizio posizionale di Nimzowitsch e Tal NON SOPRAVVISSE alle analisi del GM Kalinichenko, che elaborò un piano in 4 fasi per dimostrare che, come minimo, il Nero patta! Non mostro ora le analisi o il piano (l’idea si basava sulla manovra Rg8-f8-e7-d6-Rc5), ma mi fermo per sottolineare un punto interessante:
Nessuno analizza criticamente le posizioni descritte da Nimzowitsch (tranne rare eccezioni: ad esempio, proprio Dvoretsky criticò il concetto di “tempo” in apertura espresso sulla Difesa Scandinava da Nimzowitsch). E, quando qualcuno le critica, spesso interviene qualche fan in difesa di Nimzo! Nell’esempio citato sopra, nel 2008 un Maestro serbo suggerì di “aggiungere” un pedone bianco in b4, pur di salvare Nimzowitsch dalla figuraccia! (difatti, un pedone b4 impediva la manovra che culmina con Rc5) 😆
Aggiungo io: forse, il pedone era “caduto dalla scacchiera” di Nimzowitsch? 😆 😆 😆
Grazie per la risposta, anche perchè confesso di non ricordarmi la posizione cult da te evidenziata.
Tornando a Ninzo io credo che il concetto di blocco sia ancora valido (se non altro perchè strettamente collegato a quello di limitazione della mobilità)ma va usato con parsimonia, mentre la vera bufala per me è LA SUPERPROTEZIONE!!!(ricordo che anche tu hai fatto un video simpaticissimo sull’argomento).
Pensa che quando io lessi il Mio Sistema, pur essendo allora uno scarso NC, pensai da solo che fosse un concetto assurdo, una cag@ta pazzesca per dirla alla Fantozzi.
Però non ti nascondo che i fans di Ninzo non mancarono di sottolineare che Fisher in persona aveva adottato quella tecnica nelle sue tante vittorie col bianco nel famigerato KIA contro la francese !
Cosa dire ancora “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”.