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Teoria SQUILIBRI di SILMAN spiegata ad un cretino ("Chi sa, fa...chi non sa,insegna")
21 Ottobre 2013
9:45
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madame x
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26 Novembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Ciao Adriano,
scusa se ti rispondo solo ora ma sono stata via tutta la settimana per partecipare ad un Torneo.
Secondo i miei calcoli (col metodo di Silman) il Bianco riesce comunque ad avere l’opposizione se il Nero, partendo da f8, gioca Re7 come dici tu.

Mossa al Nero
1…Re7
2.Rc1 (rettangolo con case d’angolo c1,e7,c7,e1 di uguale colore),Rd6
3.Rd2,Rc5
4.Rc3 e il Bianco ha l’opposizione.

Mossa al Bianco
1.Rb2,Re7
2.Rc3 (rettangolo con case d’angolo c3,e7,c7,e3 di uguale colore),Rd6
3.Rd4 e il Bianco ha l’opposizione.

Nella posizione di partenza con mossa al Nero 1….Rf7 è l’unica che gli permette di ottenere l’opposizione.

P.S. Poi, come dice giustamente danilox il problema (grosso problema) è quando ci sono pedoni dentro o fuori dal rettangolo e li ci sono altre regole da studiare tipo l’ aggiramento .
L’opposizione è soltanto un mezzo per raggiungere uno scopo, non è lo scopo in sé!

24 Ottobre 2013
4:40
adriano
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29 Febbraio 2012
sp_UserOfflineSmall Offline

Ciao Madame x, mi sono espresso male io.
Quello che ho descritto con molte righe era solo l’equivalente del metodo che hai citato tu (rettangolo con 4 angoli dello stesso colore), solo che mentre tu consideri il rettangolo e il colore degli angoli, io salto le case di due in due.
Nell’esempio che hai postato, dopo 1…Re7 il Bianco ha l’opposizione con 2.Rc1 (salto di 2 in c3, salto di 2 in c5, salto di 2 in e7).
Dopo 1.Rb2 il Bianco ha comunque l’opposizione (salto di 2 in b4, salto di 2 in d6, salto di 2 in f8).
In effetti, i calcoli di entrambi sull’opposizione erano identici… laugh Solo che mentre tu la calcoli con i rettangoli con case d’angolo di uguale colore, io le calcolo con salti di due.

24 Ottobre 2013
7:20
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madame x
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Forum Posts: 501
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26 Novembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Scacchiera alla mano…ci sono arrivata finalmente! laugh

Scusami se mi sono rivolta a te come ad un perfetto principiante ma non conoscevo questo metodo di calcolo usato, penso, dagli scacchisti più esperti..
altro che rettangolo con case di uguale colore!! embarassedembarassed

25 Ottobre 2013
8:28
adriano
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Forum Posts: 17
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29 Febbraio 2012
sp_UserOfflineSmall Offline

Ma figurati…
Anzi, sono io ad aver imparato che in questo caso si può guardare anche se il rettangolo ha angoli uguali. Non si finisce mai di apprendere…
Sinceramente non so se è usato dagli scacchisti più esperti: io l’ho sempre trovato “rudimentale”, ma anche il più naturale per calcolare l’opposizione a distanza.

25 Ottobre 2013
9:39
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

danilox ha scritto:

Questa regola del “rettangolo”, che in verità non conoscevo, non sembrerebbe di per sé molto complessa. Il problema è quando di mezzo ci sono i pedoni.


Scusate se mi intrometto nella discussione tra Madame X ed Adriano sul tema dell’Opposizione, ma l’intervento di Danilox mi ha fatto capire che occorre chiarire innanzitutto le “Regole” generali sui finali, se no si richia di fare confusione.

Allora:
A) Regola dell’OPPOSIZIONE

Per Opposizione si intende lo stato di due Re (da soli, SENZA PEDONI) in cui la loro posizione crea un rettangolo con i lati aventi un numero dispari di case e con gli angoli con case dello stesso colore.
Esempio (facile):
8/8/8/4k3/8/4K3/8/8 w – – 0 18/8/8/4k3/8/4K3/8/8 w – – 0 1
Il rettangolo è tra le case e3-e4-e5. tre case, quindi dispari.Gli angoli (case e3 ed e5) sono entrambe scure.

CHI NON DEVE MUOVERE ORA, si dice che HA l’opposizione, in quanto può piazzare l’avversario in zugzwang, altro termine tecnico che significa che il Re nemico deve lasciare la sua posizione ideale.
Nel diagramma abbiamo un esempio di “opposizione vicina verticale“, con i Re sulla stessa colonna e con solo una casa di separazione, ma l’opposizione può essere “diagonale” o “lontana“. La regola del rettangolo (ahimè non è inventata da Silman ma nota già dai tempi di Polerio, Reti eccetera eccetera, ossia da secoli) vale sempre.

Se invece abbiamo a che fare con pedoni, esiste un’altra regola:
B) La Regola delle case efficaci

Serve per determinare dove il lato col pedone deve piazzare il Re per supportare la promozione del pedone con il Re nemico davanti al pedone.
Anche qui un diagramma facile è di aiuto:
3k4/3P4/2K5/8/8/8/8/8 w – – 0 13k4/3P4/2K5/8/8/8/8/8 w – – 0 1

Se muove il Nero perde; se muove il Bianco patta.
L’equivoco nasce perchè noi abitualmente parliamo di “opposizione” anche in questo caso, ma in realtà tecnicamente utilizziamo la Regola delle case efficaci, che recita così:

Le case efficaci sono quelle case la cui occupazione da parte del Re assicura la promozione del Re, senza considerare a chi tocca muovere.
NOTA BENE: Le “case condizionate“, invece, sono quelle case che richiedono ANCHE l’opposizione per poter promuovere il pedone.

Due osservazioni conclusive: la regola delle case efficaci si suddivide in base alla traversa occupata dal pedone (nel diagramma ho scelto la settima traversa perchè è il caso più semplice).
Seconda osservazione: esistono anche le eccezioni, rappresentate dallo stallo.

Playchess: Tarascio_Giusepp
25 Ottobre 2013
10:39
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Giuseppe Tarascio
Amministratore
Forum Posts: 1932
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Una considerazione personale, però.
Ma quante di queste regole sono utili in torneo?
Osservate questo raffinato studio del 1949 di Artur Mandle dal titolo eloquente:”Opposizione + Case efficaci”:

8/8/2p5/8/2P5/8/6K1/3k4 w – – 0 18/8/2p5/8/2P5/8/6K1/3k4 w – – 0 1

Il Bianco muove e patta.
E’ una posizione che può capitare benissimo in partita; all’apparenza semplice, ma siccome i pedoni non sono ancora bloccati, bisogna considerare anche la riserva di tempi, che può essere usata per rovesciare la opposizione e per ottenere uno zugzwang.
credo che qui una buona dose di sangue freddo, unito ad una buona capacità di calcolo (ed a parecchio tempo sull’orologio!) siano più utili di tante regole…
confused
P.S. per chi vuole cimentarsi, la soluzione dell’autore si ferma alla terza mossa del Bianco. Quindi potremmo dire: il Bianco muove e patta in tre mosse.

Playchess: Tarascio_Giusepp
25 Ottobre 2013
10:42
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Giuseppe Tarascio
Amministratore
Forum Posts: 1932
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Metto qui la soluzione dello studio del post precedente, nascosta sotto Rileva spoiler:

1. Rf2 {Casa efficace} (1. Rf1 perde per c5 {!} 2. Rf2 Rd2 {
Opposizione vicina}) 1… Rd2 (1… c5 2. Re3 Rc2 {Nero vuole arrivare in b4
via c3, mentre il Bianco vuole arrivare in d5 via e4.} 3. Re2 {! Casa efficace}
Rc3 4. Rd1 {patta.}) 2. c5 {!} Rd3 3. Re1 {! patta.} Rc4 4. Rd2 Rxc5 5. Rc3
1/2-1/2

Playchess: Tarascio_Giusepp
25 Ottobre 2013
12:56
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madame x
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26 Novembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Grazie , molto interessante!
Dovrò approfondire il concetto di case efficaci e case condizionate,
fin’ora pensavo in generale alle “case critiche” .confused
Penso comunque che il problema non sia tanto quello di capire un concetto quanto quello di saper applicare correttamente ciò che si studia.

25 Ottobre 2013
3:27
adriano
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29 Febbraio 2012
sp_UserOfflineSmall Offline

Se non sbaglio c’è una posizione simile anche negli esercizi del grado 6, nel capitolo dei finali.smile

25 Ottobre 2013
3:54
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Giuseppe Tarascio
Amministratore
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Ho dimenticato di citare anche le “case corrispondenti”, un termine usato in vari manuali (ad esempio Enrico Paoli), per indicare le case di “reciproco zugzwang”.
Il mitico Grigoriev, grande finalista, ce la dimostra in questo studio del 1921, anche questo con pochissimo materiale residuo sulla scacchiera:

8/8/8/8/5k2/2pP4/2P5/4K3 b – – 0 18/8/8/8/5k2/2pP4/2P5/4K3 b – – 0 1

Mossa al Nero.
Il Bianco vince se riesce a portarsi in b3 e per fare questo l’unica strada percorribile è via a2. Ecco trovato le prime case corrispondenti: se il Re Bianco si porta in a2 il Nero deve poter occupare b4 (case corrispondenti 1.a2-b4). Da queste è possibile determinare tutta la rete conseguente di case corrispondenti.

Il Re Bianco può andare in a2 da due case (a1 e b1) quindi anche il Re Nero dovrà avere 2 case a disposizione per portarsi in b4 e queste sono b5 e c5 (case corrispondenti quindi 2.a1-b5 3.b1-c5).

Quando il Re bianco sarà in c1 e minaccia di andare in b1, il Re Nero dovrà essere in una casa che gli permetta di accedere in c5, cioè d4 (case corrispondenti quindi 4.c1-d4).
Con lo stesso sistema si determinano le altre case (5.d1-e3, 6.e1-f3 e 7.f1-e3 quest’ultima sarebbe g3 ma ciò concederebbe l’ingresso del Re Bianco in e2, che è una casa chiave da non concedere).
Alla fine di questo ragionamento, la soluzione comincia con 1…Rf3! e così via. Ma è più istruttivo osservare cosa succede se il Nero sbaglia!
La conquista meccanica dell’opposizione da parte del Nero è perdente (siamo in presenza di “case corrispondenti anti-opposizione” come definite da Dvoretsky): 1… Re3? 2.Rd1! e il Bianco conquista la casa corrispondente n.5, ecco la continuazione:
2… Rd4? { cede la casa chiave e2 } 3.Re2 Rc5 4.Re3 Rd5 5.d4 Re6 6.Rd3 1-0
2… Rf3 3.Rc1 Re3 4.Rb1 Rd4 5.Ra2 Rd5 6.Rb3 Rd4 7.Rb4 Re5 8.Rxc3 1-0

Come vedete, gli Scacchi hanno anche un aspetto estremamente tecnico e difficile.surprised

Playchess: Tarascio_Giusepp
25 Ottobre 2013
3:58
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madame x
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26 Novembre 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

Il fatto è che basta cambiare una minima cosa ( colonne e traverse dove si trovano i pedoni, posizione dei Re ecc..) perchè tutto lo scenario cambi .
E’ neccessario avere una buona preparazione e dimestichezza coi finali per riuscire a trovare la mossa corretta!confused
E’ giusto dire che in questa posizione il Bianco riesce a pattare perchè può “perdere” una mossa avanzando il pedone mentre se i pedoni fossero bloccati la posizione sarebbe persa?
( Mi riferisco alla posizione precedente naturalmente)

25 Ottobre 2013
4:29
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

madame x ha scritto:

E’ giusto dire che in questa posizione se i pedoni fossero bloccati la posizione sarebbe persa?


Proviamo a bloccare i pedoni, aggiungendone uno nero in d4:
8/8/8/8/3p1k2/2pP4/2P5/4K3 b – – 0 18/8/8/8/3p1k2/2pP4/2P5/4K3 b – – 0 1

Eh sì, hai ragione! Ora cambia tutto!
1…Rf3? non vince più per 1.Rf1 e patta (opposizione);
1…Re3! invece diventa la mossa vincente, in quanto dopo 1.Rf1 Rf3 è il Nero ad avere l’oposizione, mentre dopo 2.Rd1 Rf2 3.Rc1 Re2-+ conquista la casa e2 (chiave) corrispondente.
Hai ragione, purtroppo: basta poco per cambiare tutto…cry

Playchess: Tarascio_Giusepp
3 Dicembre 2013
8:03
tbalac
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3 Maggio 2010
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Più persone mi hanno detto che il libro di Silman ha “rubato” parecchio dal libro di Euwe: il Mediogioco – elementi statici. ma a parte qualche esempio non mi sembra che il furto sia stato così importante, anche perché Silman presenta un suo metodo di studio.
tutti e 2 i libri sembrano molto validi, ma su principi diversi che si incrociano su alcuni punti.
peccato che la “edizioni ediscere” non ha pubblicato il secondo di Euwe sugli elementi dinamici.

4 Dicembre 2013
8:14
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Ho letto entrambi i libri di Euwe ed, ovviamente, i libri di Silman.
Non capisco cosa significa “copiare”: si tratta di opere profondamente diverse, nei loro obiettivi didattici.

Playchess: Tarascio_Giusepp
5 Dicembre 2013
7:33
tbalac
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3 Maggio 2010
sp_UserOfflineSmall Offline

al momento non dispongo dei 2 libri per dare indicazioni precise, ma ricordo che un esempio di una partita del grande Rubinstein è presente su entrambe i libri, di fatto la partita parte dalla stessa posizione e da le stesse indicazioni su tutti e 2 i libri.

5 Dicembre 2013
8:01
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Giuseppe Tarascio
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30 Novembre -0001
sp_UserOfflineSmall Offline

Questo è normalissimo: certe partite “classiche” sono riportate in molti testi, con varianti identiche.
Difatti, molti libri scritti di recente usano partite più recenti per distinguersi. Ma i “classici” hanno due vantaggi:
1) hanno l’effetto “originalità”. Cioè, quando Capablanca (ad esempio) usò per la prima volta l’Attacco di minoranza, i suoi avversari non erano preparati, e quindi i loro tentativi difensivi goffi fecero risaltare meglio le chances d’attacco del piano. Oggi, qualsiasi Maestro sa come trattare questi piani tipici, e quindi è più difficile vedere un giocatore “asfaltare” l’altro in poche mosse!
2) C’era spesso un divario enorme tra i giocatori. La stragrande maggioranza di loro erano “dilettanti”, nel senso che avevano un loro lavoro! Ad esempio Rubinstein, citato da te, era un macellaio. E’ difficile oggi credere che un Carlsen o Anand passino la settimana a tagliare carne, per poi giocare un torneo durante il weekend! laughlaughlaugh
Questo fatto rendeva i piani dei giocatori più forti più facili da visualizzare. Perciò i classici continuano ad essere utilizzati come fonte didattica.
Concludo con un esempio.
In questa linea teorica della Nimzo-Indiana variante 4.a3
r1bq1rk1/p2p1ppp/1pn1pn2/2p5/2PPP3/P1PB4/4NPPP/R1BQK2R b KQ – 0 9r1bq1rk1/p2p1ppp/1pn1pn2/2p5/2PPP3/P1PB4/4NPPP/R1BQK2R b KQ – 0 9

Capablanca, col Nero contro Johner, a Carlbad 1929 giocò 9…Ce8!
Questo piano fu una sorpresa, all’epoca, ma oggi sta su tutti i libri sulla Nimzo-Indiana!
Quale è l’idea di Capa, con questa strana ritirata di cavallo, entrata nel bagaglio culturale di tutti i giocatori odierni di Nimzo-Indiana (come me)?
A) Ag5 sarebbe una irritante inchiodatura, in quanto il Nero non ha più l’alfiere camposcuro – questa mossa di cavallo la previene;
B) il piano del Bianco è di lanciare più tardi un attacco con f4-f5 e forse persino f6 – ma ora il Nero è pronto a rispondere ad f4 con f5;
C) ultimo vantaggio, il cavallo può andare in d6 per incrementare la pressione sul pedone c4.
Riproporre la stessa partita in più libri non è reato di lesa maestà, ma un doveroso tributo ai nostri geniali predecessori!

Playchess: Tarascio_Giusepp
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